La clinica di Decimomannu nega la terapia salvavita: la lettera delle pazienti oncologiche
- di Redazione
- 25 Ottobre 2017
- Sardegna
Un gruppo di pazienti oncologiche in cura presso la clinica di Decimomannu sono rimaste senza la loro terapia salvavita da un giorno all'altro. Ora eseguiranno il trattamento all'Ospedale Oncologico Businco perchè impossibilitate a effettuare le terapie a Decimomannu a causa della burocrazia.
Intanto però le cure hanno subito un ritardo di una settimana in una patologia in cui il tempo gioca un ruolo fondamentale per la sua sconfitta. Per questo motivo, l'appello di queste donne è stato raccolto in un'accorata lettera volta a chiedere spiegazioni sul perchè vengano negate le cure necessarie a causa della burocrazia. Mai Più Sole vi propone la lettera integrale scritta dalle pazienti che non sono disposte ad arrendersi e lottano per i loro diritti negati.
Egregio Signor Direttore Generale Moirano Fulvio,
Siamo un gruppo di pazienti che da anni hanno fatto e continuano a fare chemioterapie nella clinica "Nuova Casa di cura" di Decimomannu e che improvvisamente si sono trovate senza la loro terapia SALVAVITA.
Lunedì 16 ottobre 2017, giorno previsto per il day hospital verso l'ora di pranzo,dopo 5 ore di attesa dal solito prelievo, ci è stato comunicato all'improvviso che i farmaci non erano disponibili e che non "sapevano dirci"quando lo sarebbero stati, lasciandoci nel panico.
E' passata una settimana, come lei ben sa non si parla di malattia di stagione, ma di CANCRO, dove per noi ogni giorno è fondamentale per la nostra vita e sopravvivenza: a questo punto tutto ciò che noi sappiamo è solo di un impedimento burocratico, ovvero di una convenzione non rinnovata fra l'ospedale Brotzu e l'ATS, di cui lei ne è il direttore responsabile, per questo le chiediamo:
- E' possibile che all'improvviso a dei pazienti oncologici venga NEGATA una terapia salvavita per una "convenzione non rinnovata"? Quando anche negli anni passati tra un rinnovo e l'altro le terapie venivano comunque rinnovate?!
- E' possibile che oltre la malattia che ci ha colpito, dobbiamo subire a livello psicologico, lo stress di un ipotetico cambiamento che per noi pazienti oncologici diventa un problema non semplice da gestire?
Tutto questo, appena scritto, per dei semplici motivi: il nostro oncologo di riferimento che conosce il nostro percorso da paziente si trova in quella clinica. Dover cambiare significherebbe "buttarsi" all'interno di una realtà ben diversa dal mondo ospedaliero che noi conosciamo.
La clinica di Decimomannu è stata ed è per NOI un' eccellente struttura non solo sotto il punta di vista medico, ma sopratutto umano, dove senza esitazione la nostra esistenza è stata affidata ad una sola ed unica persona dall'inizio, senza dover peregrinare fra un medico e l'altro, tutto ciò dandoci sicurezza e sentendoci PERSONE e non numeri, in un ospedale a dimensione di famiglia.
Le nostre energie devono essere indirizzate alla salvaguardia del nostro vivere e con-vivere con la malattia e non cercare all' IMPROVVISO di barcamenarci nei meandri di queste burocrazie, che ci considerano unicamente un costo e non fonte di reddito.
A questo punto chiediamo che le nostre terapie SALVAVITA possano esserci nuovamente garantite nella nostra clinica di fiducia, scelta da ciascuno di noi in relazione al proprio vissuto da malato oncologico, che la convenzione venga rinnovata e che tutto ciò avvenga nella maniera più giusta, DIGNITOSA, ritagliata a misura del paziente.
Per favore ridateci ciò che avevamo perché potremmo essere vostra figlia... vostra sorella.. vostra madre... e solo noi possiamo comprendere le conseguenze di questi cambiamenti sulla nostra pelle.
In attesa di un suo gentile riscontro la salutiamo
Adele Lai, Antonella Maritato, Emanuela Mallei, Stefania Pisano e Carmela Piras