Una settimana alternativa

Una settimana alternativa

  • di Redazione
  • 18 Agosto 2020
  • Rita, poesie e non solo

Meravigliosa, come sempre, Rita ci racconta le sue avventure

Martedì scorso avevo scritto della settimana appena trascorsa, dicendo che tutto sommato era stata abbastanza tranquilla.  Ecco, peggio per me, ho parlato troppo presto. Ecco arrivare subito una settimana molto faticosa! Non si può stare mai tranquilli con questa malattia, se non può diversamente, ti prende per sfinimento. 

Cos'è successo? Circa una decina di giorni fa ho notato che il piede sinistro iniziava a gonfiarsi. Sulle prime non ci ho fatto caso, 2 anni e mezzo fa ho avuto una brutta trombosi venosa profonda, alla gamba sinistra, ricordo che non potevo neppure poggiare il piede per terra, ero assalita da dolori fortissimi, per spostarmi dovevo appoggiarmi a mio marito perché potevo camminare con un piede solo. Una volta dando retta alla mia nota testardaggine, ero seduta in soggiorno, mi alzo e tento di raggiungere un'altra stanza. Ma brava, complimenti a me e alla mia furbizia! Saltellando su un solo piede e poggiandomi al tavolo e le sedie raggiungo la metà della stanza; poi non trovando più appigli, poggio il piede gonfio come un otre per terra. Mai l'avessi fatto, un dolore così forte che mi ha fatto urlare. Non potevo andare avanti, né tornare indietro.  A questo punto arriva mio marito che si trovava  in un'altra parte della casa; in un'altra ala direbbe chi possiede un castello,  e vedendomi lì al centro della stanza, dolorante, si arrabbia ( giustamente ), e mi rimprovera: "Potevi anche chiamarmi " ; io però sono fatta così, l' ho detto altre volte, non voglio mai disturbare, poi ne combino qualcuna delle mie, e allora disturbo il doppio. Allora mio marito senza dirmi nulla, va in farmacia e mi compra le stampelle. La verità, le ho usate pochissimo, e non sapevo neppure utilizzarle, mi sembrava che mi facessero cadere, al massimo ricorrevo ad una; che mi aiutava se non altro a reggermi. La trombosi era esplosa in tutta la sua potenza. Ho notato che con me la malattia va giù pesante; mai una volta che abbia sintomi leggeri, è che io ho una soglia dei dolore molto alta; e prendo qualcosa solo quando sto proprio male, ed è sbagliato perché non si deve mai permettere al dolore di prendersi tanto spazio; altrimenti il dolore, non solo non scompare; ma si fa più violento. Faccio un esempio: se prima per sedare il dolore poteva servire un solo antidolorifico, poi ce ne vorranno due o tre. Faccio da qualche anno la terapia del dolore, anche lì sono andata quando non ne potevo più dei dolori che avevo, sempre per la mia testardaggine, ed ora sto meglio; ho dovuto aggiustare e aumentare più volte i dosaggi  dei farmaci usati, ma  è ormai più di un anno che tengo gli attuali dosaggi e che non mi presento nel reparto della terapia del dolore. Oltre a tutti i farmaci che prendo come terapia del dolore, ho a disposizione se dovesse servirmi, e mi è servito anche recentemente, un farmaco da inalare, da usare in caso di dolore acuto. Non cura i sintomi, ma aiuta non poco in caso appunto di dolore forte. Non ricordo ora se facevo già la terapia del dolore quando ebbi la prima trombosi, ma era certamente lo stesso periodo; quando me ne capitarono una dietro l'altra, a causa degli anticorpi carenti mi venne la varicella, per fortuna  in forma lieve, cioè a me sembrava lieve; ma non era precisamente così, lo stesso periodo dovevo posizionare il primo catetere renale esterno; e invece non si poté fare se non dopo diversi mesi, proprio a causa di tutti i guai che avevo avuto. Tornando alla trombosi, il trombo che ostruiva la vena si trovava all' altezza dell' inguine, quindi si gonfiò tantissimo  tutta la gamba sinistra, non esagero quando dico che tutta la gamba, ma soprattutto la coscia era il doppio dell' altra, e così rimase a lungo, anche dopo la guarigione, diciamo così, la gamba sinistra è rimasta sempre più gonfia dell' altra; e ogni tanto il gonfiore aumentava; mi sono abituata, tanto è vero che quando succede non mi preoccupo più di tanto. La gamba quella volta, oltre che essere molto gonfia, era molto calda al tatto, molto arrossata,  al punto che si spellava da sola, come quando al mare si prende il sole senza protezione e ci si scotta, poi come sappiamo ci si spella. Ora  sembra incredibile che alla mia gamba sia accaduto questo, ma è la pura verità. Avevo dolori molto forti e ricordo che il periodo natalizio lo trascorsi con la gamba poggiata su un cuscino sistemato su una sedia. La gamba oltre che gonfia e arrossata, era anche molto lucente, sempre per effetto della trombosi. Dovetti fare più di un'ecografia, all'inizio per capire se realmente si trattava di una trombosi, in seguito per seguirne il decorso. Dovetti fare le punture di Eparina per sciogliere il grumo di sangue, per più di 6 mesi, piano piano il dolore diminuiva; ma non è mai scomparso del tutto, come pure il gonfiore. La mia oncologa mi suggerì certi integratori per ridurre l'infiammazione causata dalla trombosi, mi aiutarono, certo, ma non più di tanto, contemporaneamente mettevo creme e pomate varie su tutta la gamba, ma anche qui l'effetto era abbastanza blando, più che altro facevano bene ai farmacisti visto tutti i soldi che lasciavo in farmacia! Piano piano comunque ne venni fuori, come già detto, ogni tanto la gamba si gonfiava ma dopo alcuni giorni tornava alla normalità. Questa volta invece non è andata così. E’ iniziato tutto con il gonfiore al piede sinistro, le dita che sembravano salsiciotti, ma sulle prime non ci ho fatto caso, era accaduto altre volte, e poi com' era venuto il gonfiore, allo stesso modo se n'era andato. E dunque? Dunque questa volta il gonfiore non è scomparso anzi si è esteso fin sopra il ginocchio provocandomi dolore e indolenzimento alla gamba, ma soprattutto al ginocchio. Inoltre la gamba, come la prima volta, appare arrossata e lucente, per fortuna in modo minore. Quando ho capito che non era una cosa da nulla, ho contattato il mio medico di famiglia che mi ha subito prescritto l'eparina, per prendere in tempo la trombosi, e non farla evolvere come l' altra volta. Il fatto è che non siamo certi che si tratti di trombosi, anche se i sintomi, rossore, gonfiore e dolore ci sono tutti, e allora la mia oncologa mi ha prescritto un' ecocolordoppler alla gamba, aspetto che mi chiamino dall'ospedale per farla, nel frattempo devo continuare con le punture di eparina. Il tumore, oltre alle tante cattiverie che ha in serbo per chi cade nella sua rete, pare che produca una sostanza che rende il sangue più denso e quindi predispone chi si ammala di tumore a prendersi anche una trombosi, e pare anche che chi è stato colpito da trombosi possa esserne colpito nuovamente. Nel mio caso se viene confermata la trombosi, è accaduto proprio questo, del resto sono portata alle ricadute. Dopo la varicella, sempre per la carenza di anticorpi, mi buscai l'Herpes zoster, il cosiddetto Fuoco di Sant'Antonio, che è lo stesso virus della varicella, in forma violenta, avevo il braccio destro quasi del tutto bruciato e pieno di vescicole giganti. Come volevasi dimostrare se non prendo le malattie in modo forte, non sono contenta. Ma torniamo a noi, spero che a breve mi chiamino dall'ospedale per darmi l'appuntamento per fare l'eco e la risonanza alla testa, che forse mi preoccupa più dell'eco alla gamba, ma è giusto sapere per poter porre rimedio, insomma passo da una cosa  all'altra e devo sempre verificare e capire, e come diceva qualcuno "Gli esami non finiscono mai!"