Si ricomincia a cucinare
- di Redazione
- 3 Novembre 2020
- Rita, poesie e non solo
La nostra Rita Meleddu è scatenatissima con tante nuove ricette per rendere meno duro il periodo casalingo
Veramente non ho mai smesso, ma per un periodo (pochi giorni in realtà) mi sono data una calmata, poi mi è ripresa la mania e mi sono data nuovamente da fare. Mio marito povero, letteralmente ucciso dalle zucchine che gli ho propinato in tutte le salse in estate, ormai mi teme, quando dico:" ho un paio di zucchine, cosa posso fare oggi?" Lui fa finta di non sentirmi con l'intento di farmi desistere dal mio proposito, ma io non mi faccio intimorire dalla sua indifferenza, anzi, "Ah, così non mi rispondi? Ora vedi cosa ti combino".
Lui poi dice che cucino per un reggimento. È vero, non so cucinare in piccolo, però ultimamente sto cercando di fare porzioni ridotte. Vabbè ridotte ridotte non sono, poiché con la scusa che le porzioni sono più piccole, invece che una di porzione ne mangio due. Sto cercando comunque di adoperare teglie e pentole più piccole, in modo da essere costretta a mettere una minore quantità di ingredienti. In genere cucino al pomeriggio. Al mattino per lo più ricette veloci, a meno che non mi voglia portare avanti con quache piatto che richiede molto tempo, o che richiede diversi tipi di cottura per realizzare il piatto.
Mi vengono in mente le lasagne al forno, o i cannelloni, li cito ogni tanto, ma giuro che sono così buoni, ma buoni che ne mangerei ogni giorno. Ecco è da un po' che non li faccio perché veramente richiedono tanto tempo, considerando il fatto che ci vuole un buon ragù, preparare l'impasto per il ripieno, la besciamelle e tutto il contorno del piatto e la pasta all'uovo occorrente per realizzare i cannelloni. In genere per far prima adopero i cannelloni pronti da riempire, ma li ho fatti un paio di volte con la pasta fresca e non c'è paragone. Certo ci vuole più tempo, ma il gusto è tutta un'altra cosa. Me li ha insegnati mia cognata Agata e per me sono i cannelloni più buoni del mondo. È un piatto ricco, una vera bomba calorica, ma come resistere? Tornando alle zucchine e alle verdure le mie amiche Valentina e Chiarella mi parlavano con entusiasmo della cottura a vapore. Ecco io tra centomila pentole e tegami non avevo però la vaporiera, l'ho comprata e mai acquisto fu più azzeccato. È utilissima e ha il vantaggio di lasciare intatti gli elementi nutritivi intatti o quasi, in quanto la cottura a vapore sfrutta l'acqua e il suo vapore, ma gli alimenti non vengono immersi in acqua bollente, e rimangono anche molto solidi, non si sfasciano durante la cottura.
Dicevo che ho tante pentole e accessori da cucina, alcuni mai usati e non ricordo neppure dove li ho comprati. La vaporiera invece è molto utile e i primi giorni l'ho usata tanto, e cosa ho cucinato? Delle immancabili zucchine, poi altre verdure. Mio marito fa sempre da cavia, e ha mangiato con gusto le verdure al vapore, poi deve aver pensato: "Vuoi vedere che se dico che sono buone, questa qui me le propone ogni giorno? Meglio non darle soddisfazione; altrimenti zucchine al vapore a vita!"
Non posso dargli torto, anch'io dopo tre giorni di verdure al vapore, no ne potevo più. Come detto, preferisco cucinare al pomeriggio, il mattino lo dedico in genere alle pulizie della casa, a quello che ancora riesco a fare, che come dice mio marito, è sempre molto. Dopo pranzo sistemo la cucina e finalmente mi sdraio un po' per riposare. Dei giorni non sto neppure in piedi, ma finché non riordino non mi sdraio. Ci sto un paio d'ore perché ho assolutamente bisogno di chiudere gli occhi almeno per qualche minuto, poi mi alzo e mi ritrovo con nuova energia. Succede però che se ho in mente di cucinare, non riesco neppure a dormire. Non riesco a stare sdraiata, mi alzo allora, e mi metto all'opera. Capita spesso come ad esempio nei giorni scorsi, che cucini anche per 3 ore di seguito, poi poiché sporco tantissime stoviglie e naturalmente il piano cottura, non mi fermo finché non pulisco tutto. Allora sono soddisfatta, anche se stanca morta.
L'altro giorno ho visto che avevo un finocchio bello grande e un'unica zucchina (daje), sicuramente scampata a qualche cottura. Mi chiedevo: "Cosa posso fare?" Due piccoli sformati posso fare!!
Uno di zucchine e uno di finocchi. Mi sono portata su due cocottine in terracotta pensando che andassero bene essendo pochi gli ingredienti, invece quando ho aggiunto le patate tagliate a fette e sistemate sul fondo delle cocottine, le uova sbattute col parmigiano, abbondante Emmenthal e provola affumicata, tagliata a fette, la besciamelle e il parmigiano finale che a fine cottura dà una bella e buona crosticina, ho visto che lo sformatino di finocchi non ci stava nella cocottina, in quanto piccola, andava benissimo la teglia in alluminio per 4 persone. Quindi sono venute fuori due belle tegliette, le ho cucinate in modo che fossero pronte un'ora prima di cena, perché certi alimenti, come ad esempio le lasagne al forno, la parmigiana eccetera si gustano meglio tiepidi e con gli ingredienti ben amalgamati tra loro. Anche il formare le porzioni è più agevole con le lasagne tiepide. Si compattano tra loro e anche il sugo si rapprende, mentre questo non avviene se si procede al taglio appena estratte dal forno caldo. Il sugo colerà e poi sfido chiunque ad assaporare le lasagne al forno quando sono bollenti. Ha solo svantaggi, non si gusta il piatto e una bella ustione è assicurata!
Ieri come al solito ho sporcato una montagna di stoviglie. Una ricetta semplice semplice, eppure ho dovuto usare contemporaneamente quattro casseruole, i fuochi del piano di cottura, tutti occupati, e dovevo ancora preparare la besciamelle che ormai faccio a occhio, l'ho preparata talmente tante volte, che ora non appena penso: "Besciamelle, a me!", la besciamelle si compone da sola...
In ogni pentola cucinava un elemento, in una bollivano le patate, in un tegame andava la zucchina tagliata a tocchetti, con un soffritto di aglio e cipolla, ma questo va a gusti, chi non ama questi condimenti non li mette semplicemente. Preferisco sempre cuocere le verdure; cuociono prima e sono più saporite. In due pentolini diversi a bollivano i finocchi. In uno andavano i finocchi che avrei adoperato per comporre il piatto, nell'altro le parti dure del finocchio che generalmente si buttano. Io cerco di non buttare mai nulla, e ho visto su youtube che un cuoco non buttava le parti più dure e esterne del finocchio, ma le faceva bollire, poi le frullava con un frullatore ad immersione, versava nel boccale un po' di acqua di cottura, il composto ottenuto poi lo usava per la preparazione della besciamelle. Lui che stava preparando i finocchi gratinati, preparava circa 600 ml di besciamella, ma invece di utilizzare tutto il latte ne adoperava solo 400 ml e 200 ml del composto ottenuto frullando i finocchi. Naturalmente ha aggiunto un bel po' di acqua da versare alla besciamella, al posto del latte mancante, e ha aggiunto anche la purea di finocchi. Io l'ho copiata subito, ma mi dispiace per il signor cuoco, sono sicura che la mia besciamella sia venuta più buona della sua, perché non ho sostituito parte del latte con acqua, ho semplicemente ridotto in purea le parti più dure, e ho aggiunto solo la purea ottenuta alla besciamella e devo dire che è venuta veramente buona, e pure gli sfornati.
Mentre scrivo sono circa le 19, 30. Quanto vorrei che foste qui ora. Mio marito mi ha appena chiesto: "Cosa mangiamo a cena?" E io:" non lo so, c'è carne avanzata dal pranzo, oppure della pasta con pancetta da scaldare, a mio piace tantissimo, oppure, ultima opzione, lo sformato di fino...
Non mi ha fatto neppure finire la frase, mi ha impedito persino di nominare sformato di zucchine, si è subito lanciato a dire che non ne voleva. Non ho voluto infierire perché forse si è dimenticato che ieri a cena ha fatto il bis e se lasciavo le tegliette sulla tavola avrebbe fatto anche il tris. Gli ho solo detto: "Ma sono buoni!" E lui: "saranno anche buoni ma non ne voglio!"
"Ecco gli ho detto, stai zitto che sei già presente nel racconto che uscirà martedi, non aggravare oltre la tua posizione!"
Ora concludo con un ricordo a me molto caro riguardante il mio amatissimo fratello scomparso a maggio. Una cosa rapida che ce lo ha portato via in soli 17 giorni. Prima o poi scriverò di lui. Ora non riesco ancora...
Questo ricordo però lo voglio condividere con voi. Con mio fratello scherzavamo sempre. Lui abitava a Bologna. Capitava che non ci sentissimo anche per lungo tempo, poi invece c'erano i periodi che ci sentivamo molto spesso.
Mi sosteneva sempre e mi diceva di non mollare mai e che ce l'avrei fatta a vincere la malattia. Ma questo è un ricordo allegro e così lo voglio ricordare. Dunque, ogni anno in estate veniva in paese per le ferie, e io se stavo bene, li invitavo a cena. Così com'era accaduto altre volte, vennero da noi a cena e io preparai come primo i "Malloreddus alla campidanese". Sapevo che piacevano a lui e alla famiglia, e li avevo preparati. In genere l'antipasto lo servo assieme al secondo, perché sono convinta che un antipasto ben nutrito, guasti il gusto del primo piatto anche perché l'appetito va già diminuendo. A me come detto piace cucinare abbondante e molto saporito. I malloreddus richiedono un buon sugo con tanta, ma tanta salsiccia fresca. Ho mangiato in altre case non certo in casa mia, malloreddus che di campidanese avevano solo il nome. Ci vuole tanta salsiccia e tanto sugo perché gli gnocchetti sardi ne assorbono tantissimo. Tanto parmigiano naturalmene o il pecorino per chi piace. Io ormai compro quasi sempre quelli della Barilla. Sono buonissimi, tengono benissimo la cottura e se ne avanzano non diventano giganti e conservano la stessa dimensione. Se mi avanzano e succede quasi sempre, proprio per il fatto che non so cucinare in piccolo, li riscaldo semplicemente in padella, oppure e posso garantire che sono buonissimi, preparo un po' di besciamella, un po' di ragù, parmigiano e mozzarella e via in forno.
Dunque quando appunto avevamo la famiglia di mio fratello a cena, porto fuori gli gnocchetti e mio fratello si fa servire una generosa porzione. Mio fratello dice che non ha mai mangiato gnocchetti così buoni e che il sugo era spettacolare. Poi fa il bis. Io tutta felice... mio marito dice: "Rita, portali via che altrimenti Ettore non mangia altro" e pure gli altri aggiungo io, perché tutti o quasi avevamo fatto il bis.
E si sente mio fratello: "li può portare pure via ma io ne voglio ancora, ma scherziamo? Ne voglio altri, non mi interessa né secondo né nulla. Sono troppo buoni". Io tutta fiera già col mestolo colmo di gnocchetti, sembravo la tipica casalinga. Non avevo certo paura che non ce ne fossero più, anche quella sera ne avanzarono, ma non andarono persi. Finalmente mio marito tira fuori i gamberoni cucinati da lui in padella e che sono solitamente buonissimi, il maialetto arrosto e gli antipasti, e mio fratello rivolto a me in tono scherzoso: "Ora capisco perché mi hai fatto mangiare così tanti malloreddus, perché così restava a te la mia parte; tienitela pure tu, io sono contento di aver mangiato gli gnocchetti". Quest'anno sapendo che anche mia cognata e i miei nipoti amano i malloreddus, li ho rifatti, forse inconsciamente mi sembrava che mio fratello fosse con noi. Hanno apprezzato e mia cognata quando le ho ricordato l'episodio, mi ha detto che Ettore diceva sempre "Gli gnocchetti di Rita sono imbattibili!"