(Roma)

  • di Redazione
  • 28 Aprile 2022
  • (Parole tra parentesi)

L’amica Monica Badas ci racconta un’esperienza unica vissuta a Roma in cui ha portato nelle tasche e nel cuore le sue amiche più care.

E’ la capitale d'Italia e capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Lazio. Un weekend organizzato velocemente per staccare la spina  dalla routine quotidiana. Salire su un aereo per me è sempre un modo di arricchire la mente e il cuore di nuove esperienze e mai avrei pensato di portare a casa un'esperienza unica. Era da anni che non tornavo a Roma, città che ho avuto la fortuna di visitare sin da bambina alla scoperta dei monumenti storici, prima con i miei genitori, dopo con amici. Questa volta ho scelto di rientrare nella Basilica di San Pietro, i Musei Vaticani e la Capella Sistina.

Wow! Mi viene da dire di fronte a tanta bellezza. Questo viaggio è stata anche l’ occasione di salutare, dopo tre anni, i genitori di un’amica di Silvia, mia figlia. Ci siamo conosciuti a Manhattan tre anni fa durante il soggiorno all’estero delle nostre figlie e subito si è creata complicità e sintonia. Ci siamo visti per una cena e quattro chiacchiere ed è così che è nata la proposta di Mauro: "Domani sono in servizio vi farebbe piacere entrare in Vaticano?"  Si perché lui lavora a stretto contatto con il "Santo Padre", in quel luogo blindato con le  transenne e le guardie che vigilano costantemente gli accessi. Ho accolto subito la sua proposta e non ho dormito dall’emozione.

Puntuali, alle 10 di fronte alla sbarra di ingresso, scorgiamo la figura di Mauro che ci viene incontro con un pass di accesso. Raccomandazioni e suggerimenti su come muoverci e la nostra visita ha inizio. Subito sono stata colpita dalla bellezza dei giardini francesi, italiani e  inglesi. Tutto perfettamente curato, il cinguettio degli uccelli, il suono dell'acqua che sgorga dalle fontane. Ho provato pace e serenità entrando in quel luogo magico dove passeggia il Santo Padre. Tra tutti gli angoli mi ha colpito tanto la capella di Lourdes e mi sono avvicinata rapita dalla sua semplicità in silenzio e  con rispetto. Ho "affidato" tutte le persone alle quali voglio bene e ho chiesto salute per tutte le mie sorelle che stanno attraversando un periodo di incertezza e difficoltà. Le ho portate con me nei pensieri, nel cuore e inviando in tempo reale le foto perché volevo che potessero scorgere attraverso i miei racconti e i miei scatti quello che le parole non riuscivano ad esprimere. " Mai più sole " la mia seconda famiglia era lì con me passo dopo passo, emozione dopo emozione, respiro dopo respiro.