Ironia
- di Redazione
- 26 Luglio 2021
- Luce della stessa luce!
L’amica Irene Spiga si racconta con autentica e unica simpatia, una dote che la contraddistingue tra tante.
Come avrei fatto a guarire senza l'ironia sui mutamenti del mio corpo, del mio essere e sentire? Mi ha accompagnata in tutto il percorso delle cure, in realtà in tutta la vita, ma più che mai nei momenti duri.
Il periodo senza capelli a causa della chemioterapia, mi solevo chiamare "testa di lampadina", ero liscia, "donda" e bianca, emanavo appunto luce di lampadina. Allora ero attiva, mi recavo a vari convegni, erano i tempi senza restrizioni, ricordo che andai con delle amiche ad un convegno sui libri di Lumera. Arrivati alla fase di dedica su uno dei suoi libri, mi fissò e scrisse "Luce dalla stessa luce", indicando me, descrivendomi in quell'istante. Sì, certo, vide la mia essenza, ma ci risi per tanto tempo, pensai che anche lui aveva visto in me la luce di quella lampadina.
Ed il fatto che per mesi riesci a lavare viso e capelli in un sol colpo e risparmi sul parrucchiere?
Ed il risparmio sul deodorante perchè ti puzza una sola ascella?
Per non parlare poi delle facce sbigottite delle persone quando vedono che ti stracci via il copricapo in preda ad una vampata di calore dovuta alle cure. Alien a confronto passerebbe inosservato.
Ridere di sé durante le avversità è come un riscatto sulla vita, su quel momento di vita ed è il modo migliore per non prendere sul serio il dolore o qualsiasi cosa ti capiti.
Ho mantenuto la stessa ironia?
Bo.
Ho ancora la stessa voglia di riscatto sulla vita, manca un po’ di coraggio, un pizzico di leggerezza sui tempi e le restrizioni.
Ho solo un augurio verso me e tutti.
Spieghiamo le ali.