L'amica Irene Spiga ricorda la giornata internazionale contro il cancro rivivendo la sua esperienza

Il 4 febbraio scorso, come tutti gli anni, si è celebrata la giornata contro il cancro. Che poi contro il cancro cosa ci  si aspetta? Diagnostica breve, prevenzione, visite gratuite, aspettativa di vita sana, felice, cure adeguate e mirate.

Voi cosa vorreste? Cosa siete disposti a fare per non soccombere alla sola parola Cancro. Nella mia porzione di vita mi è capitata la diagnosi di tumore, cancro maligno per due volte, e per due volte ho avuto un sederino d'oro. No, sconti no, quelli solo da gennaio a febbraio, ma, grazie ad una fibra forte, con un autoironia forte, me la son cavata.

E sì, se vuoi guarire devi ridere della tua malattia. Al cervello non fa differenza di cosa ridi, basta che ridi e guarisci. Nel mezzo ti devi curare, devi voler guarire, non devi soccombere alle cure forti, svilenti, che ti fanno entrare ed uscire dal tunnel più e più volte... Eh oh, la vita facile non esiste per nessuno. Se ti metti in testa di guarire, il tuo cervello se ne accorge e ti fa guarire. Impariamo ad usarlo.

Stringo forte chi affronta il Cancro, chi lo guarda in faccia, chi non trova scampo, chi non è più in questo piano fatto di materia ed ora sa che era uno dei creatori della materia e non lo sapeva. Io, speriamo che me la cavo, mi vedo, mi sento, auguro a tutti la vita scelta con amore.