Burlandia

Burlandia

  • di Redazione
  • 4 Ottobre 2021
  • Luce della stessa luce!

Torna l'amica Irene Spiga che si lascia andare ai ricordi bellissimi dell'infanzia

Da piccola ero sottoposta a burle da parte dei miei fratelli più grandi, a volte mi divertivo anche io.

Ho da sempre un'avversione per tutti i tipi di formaggi, non ne tollero neanche l'odore e una burla frequente era essere inseguita da mio fratello con uno strofinaccio dove dentro vi era un panino al grido "formaggio puzzolente in arrivo". Scappavo come se non ci fosse un domani e ne sentivo anche la puzza.

Eeee... il cervello esegue solo i comandi che gli diamo. Chi si divertiva? Mah, sì, va,  pure io ci ridevo, ma molto poi.

L'anno che siamo andati a San Marino, abbiamo preso una funivia a cestello, in tre fratelli su di uno, e il mitico fratellone cosa fa? Dondola sapendo che soffro di vertigini ed ho terrore folle delle altezze. Bene, che divertimento, ancora in tutta la valle sottostante riecheggia l'urlo di Tarzanetta "Non dondolareeeeee". Che simpatico momento!

Oggi dico con forza che preferivo quell'ansia a quella attuale che mi assale ogni tanto per le vicissitudini palesate in malattia. E che ridere, dai, son ricordi che mio padre tirava fuori ogni Natale, perchè lui la scena se l'è goduta dal cestello dietro il nostro. Ah... bei tempi di fratellanza burlonesca.

Uno scherzetto bizzarro l'ho fatto anche io; ero piccolissima. A quei tempi giurassici esisteva il televisore in bianco e nero e il mitico Carosello. Al suono della sigla, poteva recarsi davanti al televisorone solo chi aveva finito la cena, ed io con il piatto di spaghetti ancora li, cosa faccio? Lo svuoto nel cortile giù dove era parcheggiata la mitica 850 blu di papi. Il giorno dopo la fatidica domanda "Irene, ieri la cena l'hai mangiata? Perchè oggi i miei colleghi mi hanno chiesto se ho cenato sul tetto della macchina".