Will

  • di Redazione
  • 28 Giugno 2024
  • La collana di perle di Giulia

L'amica Giulia Muntoni, con la solita delicatezza, racconta il suo volo, ad ali spiegate

Scelte. Non possiamo fare a meno di farne, continuamente. E per fortuna. Questo si tiene, quello si lascia andare. Quante decisioni, quanti cambi di direzione ogni giorno.
Se davvero ci fermassimo a considerare quante cose allontaniamo da noi, spesso in pochi secondi, sulla base di un’intuizione, smetteremmo di vivere. Congeleremmo, letteralmente. Perciò, ancora una volta, è una questione di fiducia. In noi stessi e nella vita. Fiducia che alla fine vada tutto bene. Fiducia che tra le cose che non abbiamo scelto non ci fosse proprio quella di cui avevamo bisogno. Sembra una pazzia ma è così che viviamo. Giorno dopo giorno.  Spiegando ali che ignoriamo di avere e saltando nel vuoto. Allo stesso tempo, non riesco a pensare a nulla di più dannoso del NON prendere una decisione. Ed è in quella condizione che mi ritrovo, ogni volta in cui la cenere del malumore o della preoccupazione mi avvolgono e mi bloccano. Arrivano quasi a soffocarmi, eppure l’idea di muovermi sembra più penosa. Ma sempre, con la stessa inevitabilità con cui si susseguono i respiri, alla fine decido di saltare.  E spero, ovviamente, di non schiantarmi al suolo. O che, se anche mi dovessi procurare qualche danno, sarà comunque meno doloroso del rimanere ferma.
Da qualche parte ho letto: "Se non ti prendi cura delle cose che hai, non meriti di averle". Vale anche per me, e per le mie ali.
Perciò procedo. A fare un ennesimo inventario di cosa sia rimasto intatto dopo le nebbie più recenti. Di quanto siano estese le cicatrici, come mi ci possa muovere attorno, usare il tessuto sano per tornare in piedi. E poi mi muovo.