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  • di Redazione
  • 13 Maggio 2022
  • La collana di perle di Giulia

L'amica Giulia Muntoni, ancora una volta, parola dopo parola, regala profonde e inaspettate emozioni 

Mio padre amava i temporali estivi. Apriva la porta finestra e restava anche per ore a guardarli, come se stesse godendo dello spettacolo più prestigioso. Io allora sorridevo, senza capire che, decenni prima che si parlasse di Mindfulness, quell’uomo mi stava insegnando il segreto della vita.
Le date ci circondano, ci perseguitano o ci avvolgono. Ricorrenze, anniversari, sale su vecchie ferite o sognante ricordo. Ogni anno, da undici anni, arriva inesorabile questo giorno, il tuo ultimo giorno di vita. O meglio, l'ultimo giorno della vita come la conoscevi, come la conosco io, che resto qui a parlarti. Eppure, incatenarti ad una data non ti rende giustizia. Sei e sarai sempre molto, molto di più.
12 maggio di otto anni fa: primo giorno di chemio.
Le invasioni di campo nella mia vita non sono finite, questo è evidente. Prima era un inquilino, ora gli effetti delle medicine per tenere lontano il secondo. Un sabotaggio costante. Una spugna che, mentre sono distratta, cerca di cancellare dalla lavagna della mia mente tutti gli insegnamenti che mi guidano e che ho faticosamente imparato. Una cosa so di averla però: la perseveranza. Le terapie continuino pure a cancellare tutto quello che vogliono. io continuerò a scrivere.
Oggi demarca un confine. Da oggi costruisco nuovi ricordi e guardo avanti. Questa è la mia vita adesso, papà, e tu ne fai parte più che mai.