The well in the desert

The well in the desert

  • di Redazione
  • 26 Luglio 2019
  • La collana di perle di Giulia

Il venerdì regala un momento di preziosa lettura, la perla della nostra amica Giulia Munton

Ciò che fa bello il deserto", disse il piccolo principe, "è che da qualche parte nasconde un pozzo..."

Provo continuamente a trarre ispirazione da questo atteggiamento del piccolo principe. Cercare la bellezza e nuovi motivi per essere grata anche nell’apparente "normalità", cogliere lo straordinario nell’ordinario come ho detto tempo fa, così che un cambio di eventi improvviso non possa farmi rimpiangere la gratitudine che non sono stata in grado di provare, quando tutto andava bene.  All’inizio di quest’anno ho avuto un orrido dejà vu. Un nodulo nella coscia sinistra mi ha ricordato, in un secondo, quale prezzo abbia il riabituarsi a vivere sereni, come se non fossimo appesi a un filo. Come se non fosse un miracolo se ogni giorno vediamo la luce e ogni notte andiamo a letto stanchi e pieni di sogni. Mi sono detta: "Oltre al danno (della terapia, che ancora seguivo), la beffa di nuova paura". Perché di paura si è trattato. Molta di più della prima volta; molto più fredda e consapevole, la mia angoscia. Non è stato soltanto il pensiero delle operazioni e delle terapie che avrei dovuto riaffrontare. Ho provato vergogna quando mi sono scoperta assopita e irritata invece che entusiasta e grata. È umano, certo, ma non mi è piaciuto.
Questa volta, è andata bene. Due settimane in apnea e solo molto spavento. E se ci fosse un’altra volta? Come mi troverebbe? Quante persone conosco per le quali non è andata bene? Tante, troppe. Devo dire, però, che rispetto a quando è successo, sto provando a non essere così severa con me stessa. Se mi impegno per non perdere quel senso di lucido ancoraggio al presente non è tanto perché il non farlo mi renda meno degna di essere amata e compresa, ma perché , ogni volta che ci riesco, la mia intera esistenza ne è influenzata positivamente. Forse la gioia più grande è semplicemente smettere di pensare e voler bene a quello che non riusciamo a cambiare.

Non credo ci sia una fonte di energia più potente del bene. Voler stare bene, desiderare il bene degli altri. E’ questo che cambia una giornata, una vita. Basta partire da un sorriso, un gesto gentile, onorare il proprio corpo come un tempio e tenere l'anima in ordine. Onorare chiunque abbiamo di fronte. Il bene è contagioso. Il bene vince.