Quiet

  • di Redazione
  • 7 Ottobre 2022
  • La collana di perle di Giulia

Con la solita semplicità l'amica Giulia Muntoni racconta il momento della riflessione, in cui qualsiasi parola diventa di troppo.

Credo che il silenzio sia sottovalutato.
"Il silenzio è così accurato" diceva il pittore Rothko. E lo è. Ci sono volte in cui le parole non sono di nessun aiuto. Quando vengono scagliate come pietre, sottovalutandone l’impatto, o dispensate sotto forma di opinioni non richieste, che riempiono uno spazio che poteva essere lasciato alla riflessione.

Se è difficile sapere cosa dire, è ancora più arduo sapere quando tacere. Così come astri che rischiano di collidere, a volte ci troviamo su orbite pericolose, e una sola parola può far precipitare la gravità, come se le uniche leggi del Creato fossero la Grazia e la Lentezza.

Mentre mi addentro nel delicato mondo della mia esplorazione personale, mi rendo conto di essere sempre più spesso a mio agio nel sottobosco, in mezzo alla luce soffusa, assorta tra gli odori del muschio e i ruscelli, più che sotto i raggi diretti di un sole troppo sfacciato.
Ma anche lì, mentre me ne sto a fare l’inventario dei miei sensi, non temo la solitudine perchè so che nulla può fermare chi mi voglia raggiungere, con un sussurro, in mezzo ai miei nascondigli di pace.