La nostra Giulia Muntoni, con la sua perla, ci prende per mano conducendoci in un viaggio colmo di emozioni.

Sono nata con una missione, come tutti. Come possa questo corpo minuto e spesso fuori controllo contenere una consapevolezza tanto forte e una volontà tanto immensa resta, anche per me, un mistero. 
Eppure, ne sono certa, delle infinite risorse che sono state messe a disposizione della mia anima, nessuna è una coincidenza. Non avere più paura mi rende non ricattabile. Questa è la mia forza. Prendo il mio dolore e lo trasformo in qualcos’altro. La scrittura mi permette di farlo. Sono qui per imparare e amare. E l’amore, si sa, come la morte, cambia tutto. Le mie energie oscillano continuamente e uno sguardo al mondo attuale rafforza la fitta di impotenza. 
È nei momenti in cui le forze mi abbandonano e ogni movimento sembra uno sforzo che più manca quel dolcissimo uomo che diceva sempre che tutte le cose preziose sono delicate.
Però, bisogna fare quello che bisogna fare. Alzarsi ogni giorno, munirsi di uno scopo e volere la serenità con le unghie e coi denti. Senza aspettative precise, se non quella di non sottrarsi alla vita. Ci vuole il tempo che ci vuole. 
Sapendo di cosa sono capace quando mi concentro e divento puro intento, il minimo che io possa fare è continuare a trovare in me un coraggio ed una determinazione fuori dal comune.
In fondo, come dice bene Pessoa, "di tutto restano tre cose: la certezza che stiamo sempre iniziando, la certezza che abbiamo bisogno di continuare, la certezza che saremo interrotti prima di finire. Pertanto, dobbiamo fare: dell’interruzione, un nuovo cammino. Della caduta, un passo di danza. Della paura, una scala. Del sogno, un ponte. Del bisogno, un incontro"