No more time outs
- di Redazione
- 13 Marzo 2020
- La collana di perle di Giulia
La splendida perla della collana dalle nostra amica Giulia Muntoni ci regala una nuova emozione
"Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte" diceva Gibran.
Evitando ogni retorica, è un momento difficile per tutti. Una lunga notte che porterà ad un'alba sofferta. Ma come la stiamo affrontando? Perché, in ogni crisi, il come la si vive conta più del quando possa finire.
Adesso, forse è ora di ribadire l'ovvio, visto che non c'è limite al peggio: chi non c'è e non ci vuole essere, chi tiene presente solo le proprie esigenze e non si preoccupa che per se stesso. Chi non cambia il proprio registro neanche quando il silenzio intorno, divenuto assordante, inviterebbe a nuove riflessioni; chi mantiene il proprio ordine del giorno a qualunque costo e non rinuncia al bisogno di voler avere ragione, sempre, piuttosto che ascoltare e ponderare.
Non c'è spazio per queste categorie nella mia vita. Ora meno che mai. Per chi "non riesce" ad avere empatia, a usare l'educazione e il rispetto ogni volta che si rivolge al prossimo, a prescindere da quanta simpatia possa provare. E' questo il momento per tirare fuori il meglio della nostra resilienza e della nostra umanità. Per noi stessi e per la dignità che ci dobbiamo, per i bambini che ci osservano, per le mille cose storte di ogni giorno che potremmo raddrizzare se solo, invece che ad avere ragione, pensassimo a dimostrare più amore e più generosità.
Siamo stanchi di polemiche, pettegolezzi e silenzi omertosi. Di chi straparla o di chi tace per noncuranza. Via i sentimenti tiepidi, basta con i fraintendimenti. O dentro o fuori.
Ho già vissuto un momento di drammatica urgenza, mentre facevo chemioterapia. Ed è allora che ho imparato tutto quello che so sul circondarsi solo di chi merita, se pure a volte me ne sia dimenticata. A costo di essere spietati. E sull'esserci, ma l'esserci per davvero. Per chiunque chiami e anche per chi non trovi manco la forza di chiedere aiuto.
Non nascondiamoci dietro un dito, spacciando per rispetto dell'altrui spazio un malcelato egoismo. È tempo di collaborare e di farlo per noi stessi, prima che per gli altri. Perché tutto è Uno. E anche perché, personalmente, non ho più spazio per chi non voglia amare.