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  • di Redazione
  • 1 Luglio 2022
  • La collana di perle di Giulia

Ancora una volta la cara Giulia Muntoni sa toccare con estrema delicatezza le corde del nostro cuore

Cosa ricorderò principalmente di questi ultimi anni? Mi duole dirlo ma, la stanchezza. Una sensazione profonda di essere sfibrata nel corpo e nello spirito. Mi sembra di essere sempre troppo esausta per godere a pieno della Vita. Quello che riesco a fare e pensare non sono che le briciole di quello che sarebbe stato normale tre anni fa e, ancora meglio, dieci anni fa.
Certo, il tempo passa per me come per chiunque altro, ma quello che provo non è commisurato ai miei anni. Non è invecchiare, questo: è venire bombardati da anni di medicine, terapie, anestesie. La mia bestia nera si chiama fatigue.
E’ l’effetto collaterale più presente e anche il più ostinato.

Ho sempre creduto che le esperienze difficili ci siano inviate per poterne apprezzare l’opposto: la morte per apprezzare la vita, la tristezza per assaporare la gioia, e così via. Per la prima volta, mi trovo davanti ad una condizione per la quale non sono sicura che questo sia ancora valido. Non c’è mai un momento in cui io sia energetica, se mai meno esausta.
Ma forse, questa volta, il compito è diverso, le risposte non sono così a portata di mano. Forse è la domanda ad essere cambiata.
So già quanto apprezzo il riposo, ma come mi comporto quando il recuperare energie diventa un’utopia?

"Se urli tutti ti sentono. Se bisbigli ti sente solo chi ti sta vicino. Ma se stai in silenzio, solo chi ti ama ti ascolta."
E’ tutto qui. Il silenzio, nel mio caso, è dovuto all’essere troppo stanca per urlare. Ho iniziato una missione diversa. Si testa la pazienza e la capacità di accudirmi. Mia e di chi mi sta intorno.
Per ora di certo sembra esserci solo la frustrazione. Ma resto aperta a piacevoli sorprese.