

My spring, my way
- di Redazione
- 28 Marzo 2025
- La collana di perle di Giulia
Tra emozioni, parole e pensieri l’amica Giulia Muntoni colora questo venerdì di marzo
In queste prime giornate di una primavera che fatica a decollare, provo a sorvolare il gomitolo di pensieri e percorsi di routine delle mie giornate invernali, e riscopro quanta altra Vita mi aspetti, fuori dall’ufficio e dalle stanze di ospedale.
Campi immensi di attività, o di lentezza sana, a seconda delle mie esigenze. E cerco in me la gratitudine.
Essere grati per quello che si ha non significa non notare gli sgarbi e le sfide di tutti i giorni. Ma trovare un modo per trasformare l'amarezza e il dispiacere in carburante. Dolersi per chi non ci vuole essere mi sembra, ora, inutile quanto pensare di poter guadare un fiume contro corrente. Chi scompare non c’è mai stato. Ma, soprattutto, non è evidentemente diretto dove stiamo andando noi. Non è forse questo il bello del mondo? Che è grande abbastanza da permettere ad ognuno di trovare il proprio spazio? E allora cerchiamo di capire qual è, il nostro, e poi rivendichiamolo. Quando il proprio cammino corre parallelo a quello di altri, è quella l’eccezione. E’ un evento da celebrare, non la norma. Una presenza di cui fare tesoro, un sentire comune, un intendersi pur essendo diversi. Solo se arrichisce, allora è compagnia. Ma il resto del tempo, non siamo soli. Siamo con noi e con la nostra meta, e l’amore per il percorso e gli sguardi di intesa che scambieremo con chi, pur non avendo lo stesso tragitto, ci vede e ci riconosce, per un minuto o una manciata d’anni.Gratitudine è anche scremare, accettare e proseguire. Senza che l’amarezza iniziale ristagni. In comunione con chi resta ma non in guerra con chi parte. Fedeli a se stessi, liberi, fiduciosi