My season
- di Redazione
- 17 Marzo 2023
- La collana di perle di Giulia
L’amica Giulia Muntoni mescola parole e profumi assaporando l'incanto della primavera
Ho deciso di fare della primavera il mio atteggiamento mentale. Dei semi i miei maestri, dei fiori i miei figli. Me ne vado tranquilla per il cielo, avvolta da un manto celeste, pregiato come un arazzo.
Fuori ci sono segni che l’inverno non si sia ancora ritirato ma io, testarda, mi concentro sui raggi del sole, li raccolgo con la perizia di un gioielliere, ne faccio tesoro per i giorni grigi.
Il giardinaggio non è una scienza esatta e capita che anche piantine allevate con tanta cura si ammalino o muoiano. Ma esiste forse giardino che non risenta delle intemperie?
È il verde lussureggiante della bella stagione che mi convince ogni volta a non ridurre i miei sforzi.
"Non ci sono scorciatoie per nessun posto dove valga la pena andare"
E se la meta che mi attende fosse il punto in cui già mi trovo? La mia voglia di sbocciare fosse già essa stessa primavera?Siamo liberi soltanto nella misura in cui sappiamo di esserlo.
L’unica libertà che inseguo e rivendico, ora, è quella di poter amare la me imperfetta. La persona stanca, pigra, impaurita, irritata, sconfitta e giudicante che ogni tanto compare tra le maree dei miei umori. Una persona che ho faticato tanto a plasmare e che, perciò, non voglio più rinnegare.
Essere libera di accettarmi ed amarmi esattamente per come sono, conta per me più del fatto stesso che gli altri facciano o meno altrettanto. Ed è più forte anche del desiderio di approvazione, che pure mi appartiene, o del rischio di non essere capita.Tutto intorno solo terra nera, appena arata. Pagherei per vedere un germoglio, per annusare un bocciolo di fiore. Ma la fretta non è una cosa che mi posso permettere di avere.
Nel ricordarmi di avere una scintilla divina che è unicamente mia, rifiorisce la fiducia in me stessa. Esco dall’apatia grazie alla curiosità. Divento curiosa di scoprire quali nuove forme possa assumere la mia fame di Vita. E ancora una volta, nel fidarmi di me stessa, mi affido alla Vita e al suo senso, che spesso intuisco appena.
Così, prima ancora di accorgermene, forte o meno, stanca o meno, mi preparo a sbocciare.