Let it be, then fight
- di Redazione
- 18 Dicembre 2020
- La collana di perle di Giulia
Sempre stupenda e delicata la perla della nostra cara Giulia Muntoni che riflette sull'essenza del tutto
Di notte l’anima è nuda. Esposta, sola. Il riparo ed il conforto della Luce sono altrove ed il letto è il nostro campo di battaglia. Le paure si amplificano, i dubbi sembrano certezze. Chi veglia nelle ore piccole si confonde col manto della notte. L’ansia spegne le stelle e la magia dell’oscurità si trasforma in un sortilegio funesto.
Ogni nuovo ragionamento ha l’effetto di una colla, muoversi e resistere pare inutile. Siamo destinati a soccombere. Del resto, come ci eravamo potuti illudere di avere la meglio?
Il corpo è sempre più esausto e l’ansia dominante. Ma, se solo smettessimo di divincolarci, prenderemmo coscienza dell’unica verità di quel momento infernale, in cui ci sentiamo gli ultimi abitanti dell’universo: sopra quel materasso, dentro a quella stanza, mentre ci rigiriamo sospirando e soffrendo, noi non siamo soli. Non lo siamo mai stati. Prima di giornate campali, in mezzo a tempi incerti, alla viglia di un’operazione, il tormento e la disperazione non sono altro che porte verso quello che ci aspetta. Pesanti, minacciose, massicce ma mai chiuse a chiave. E immancabilmente, al risveglio, non siamo più quelli, siamo altro, siamo un simbolo di resistenza, un volto provato ma vigile.
Conosco bene la paura che sveglia e tiene svegli. Prima di un intervento, per esempio, ma anche nei giorni subito dopo, come qualche giorno fa. La chimica bombarda il corpo e la mente segue a ruota, in un’angoscia perenne che sa di sogno, ma senza il piacere di rilassarsi. Non ci sono formule magiche per far passare l’ansia, si può solo resistere e pensare che anche la notte più orribile lascia spazio alla Luce. L’indomani i problemi restano da risolvere ma noi siamo svegli, e vivi, e tutto ha più potenziale.
Con determinazione cerco la mia rivalsa sul malessere dei farmaci e, dopo aver penato un po’, eccomi di nuovo qui, in cima.
E’ questo il miracolo della Provvidenza: che non arriva mai troppo tardi.