Know thyself
- di Redazione
- 4 Ottobre 2019
- La collana di perle di Giulia
La rubrica "La collana di perle di Giulia" ci regala un nuovo profondo racconto
Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi, diceva Einstein. Però spesso non sembra che ce lo ricordiamo. Soprattutto quando si tratta del rapporto con gli altri. Delle possibilità che sembriamo dare ancora e ancora a chi non le meriterebbe, solo perché magari in cuor nostro abbiamo deciso che sia una persona migliore di quanto non sembri. O del senso di colpa e di frustrazione che proviamo al desiderio di lasciare un'amicizia che è cambiata e che, forse, non ha più per noi quel beneficio di un tempo. Capita che, ad ogni delusione, dubitiamo in automatico di noi stessi, invece di fare, quanto meno, un'analisi più obiettiva di torti e ragioni. Il rischio, però, è troppo grande, per poterci permettere di correrlo: è finire per non fidarci più della nostra capacità di giudizio, delle piccole e grandi scelte con le quali, ogni giorno, selezioniamo quello che riteniamo buono ed allontaniamo il nocivo dalla nostra vita. Ma salviamoci dall' errore di credere di avere un pessimo carattere, o una scarsa capacità di giudizio soltanto perché magari ci è capitato, come a chiunque ogni giorno, di avere a che fare con la parte più spiacevole di umanità. Perché, altrimenti, diventerebbe troppo facile dimenticare che lo scambio è arricchimento e la condivisione e l'empatia sono i motivi per i quali siamo qui. Quando il mondo sembra un brutto, claustrofobico cunicolo popolato da esseri programmati per demolire ogni nostra certezza, è in noi stessi che dobbiamo tornare, nel calore del familiare, nelle gioie del condiviso. Ripartire dalle piccole grandi certezze che ci accompagnano a ogni risveglio: la tenerezza, l'anticipazione piena di speranza al pensiero dell'amore che potremo dare o ricevere, in qualunque contesto, a qualunque livello. Queste devono essere le pareti del nostro pensiero, quando fuori impazza la tempesta e il freddo del cuore altrui ci minaccia. Perché alla fine, come sempre accade, il vento si placa e la tempesta poi passa. E per quanta gente orribile, piena di pregiudizi, cattiveria o diffidenza io possa trovare, non smetterò mai di credere in me stessa e nel magico potere dell'empatia.