Just try

  • di Redazione
  • 19 Agosto 2022
  • La collana di perle di Giulia

La vicinanza e il calore vanno oltre le parole, che talvolta non sono necessarie, basta semplicemente esserci. Ce lo ricorda l’amica Giulia Muntoni

La gente dice molte cose quando non sa cosa dire davanti a una tragedia improvvisa o davanti a una malattia. È opinione diffusa che in queste circostanze si parli mossi dall’amore, ma spesso, troppo spesso, le parole arrivano da un posto ancora più profondo dell'amore: la paura. Paura di non sapere come confortare, come varcare l'orrore o il trauma che l’altro sta vivendo. Le parole sono cose, lasciano segni più indelebili delle pietre. Perciò vanno usate con molta cura. Cerchiamo di non cadere nei cliché, di non dire qualcosa tanto per riempire il silenzio. Non deve essere per noi. È per loro, amici o parenti. Pensiamo se ci sia qualcosa di familiare che porterà loro conforto. La maglietta preferita, la foto del gatto, del nipotino, del mare. Non è neanche necessario parlare, per aiutare. Basta esserci. Tacere con chi tace, ridere con chi ride, anche quando pensiamo che sarebbe più normale che piangesse. Non ha a che fare con noi, non dobbiamo essere noi gli eroi. È per loro. E se proprio dobbiamo dire qualcosa, facciamo che sia l'ammettere che no, non siamo in grado di capire come si sentono ma è per noi disperatamente importante provarci