Funeral blues
- di Redazione
- 12 Febbraio 2021
- La collana di perle di Giulia
La perla dell'amica Giulia Muntoni è dedicata alla cara Rita Meleddu e al suo ricordo
"È come se le donne avessero più confidenza col dolore. Come se lo conoscessero da sempre e lo maneggiassero meglio, come quando toccano il ferro da stiro per sentire se è caldo. Non si bruciano, non hanno paura"
La verità è che abbiamo paura, come tutti gli altri, ma proseguiamo, non lasciamo che sia la paura a definirci, tanto meno a fermarci. Tu eri così. Una forza inarrestabile, un’esplosione di gioiosa speranza, che sapeva, al tempo stesso, affrontare i più seri degli argomenti con buon senso e profondità, e spargere su tutto la magica esuberanza dei tuoi sguardi complici e acuti.
Tremo solo a immaginare tutto quello che devi aver affrontato mentre, con un sorriso genuino, ti schermivi e rispondevi sempre che era bello esserci, comunque. E, mentre ogni parola appare all’improvviso superflua e ridondante, lascio che a salutarti sia una poesia che mi è molto cara. Oggi ci concediamo spazio e tempo per piangerti. Ma tu sai, come lo sappiamo noi, che il gesto più bello con il quale da domani potremo onorarti sarà vivere tutto quello che c’è. Come te. Fino alla fine.
"Fermate gli orologi, tagliate i fili del telefono e regalate un osso al cane, affinché non abbai. Faccia silenzio il pianoforte, tacciano i risonanti tamburi, che avanzi la bara, che vengano gli amici dolenti. Lasciate che gli aerei volteggino nel cielo e scrivano l'odioso messaggio: lei è morta. Guarnite di crespo il collo bianco dei piccioni e fate che il vigile urbano indossi lunghi guanti neri. Offuscate tutte le stelle, perché non le vuole più nessuno. Buttate via la luna, tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi. Perché da questo momento niente servirà più a niente."
Buon volo, sa sposa.