Enough is enough

Enough is enough

  • di Redazione
  • 8 Dicembre 2017
  • La collana di perle di Giulia

La Collana di Perle di Giulia

Continua l' appuntamento del venerdì con la rubrica La Collana di Perle di Giulia curata dalla nostra cara amica Giulia Muntoni 

Mentre tornavo in macchina dal Breast Care Centre di Bristol, la sera del 28 novembre 2013, è allora che ho fatto a me stessa La promessa. Non ho neanche avuto bisogno di formulare le parole nella mia mente. Dapprima era un'intenzione e il secondo dopo sapevo di averla abbracciata, a occhi chiusi, come si bacia chi si ama. La strada era bagnata dal diluvio; la voce della mia amica dolce, mentre cercava qualcosa di positivo da dire. Io la ascoltavo ma ero già altrove. Ero con me stessa, in quella stanza speciale del cuore in cui ci rifugiamo per prendere atto delle cose importanti. "Non ti lascerò mai più in balia degli eventi" le dicevo,  "ti difenderò fino alla morte da chiunque provi ad invadere, minare o calpestare il tuo spazio vitale, a chi provi a farti credere che quello che senti giusto sia sbagliato." Parlavo tanto alla bambina che ero stata quanto alla donna che son diventata. Così ho promesso, e così ho fatto. Ma poi quando una lama nascosta tra le piume di un'amicizia che credevo speciale mi ha spezzato il cuore in due, ho permesso, non so come, che un piccolo pezzo di me venisse portato via. E non un pezzo qualunque. La fiducia in me stessa. E' incredibile quanto facilmente ci si disabitui al sentirsi amati, stimati, rispettati, quando qualcuno di cui ci fidavamo ci tradisce. Ti lascia addosso la bruttura. Come è possibile? In fondo, abbiamo lottato contro mostri ben più oscuri e spaventosi, che diavolo! Io che spesso ho detto che i veri nemici non sono in carne e ossa, e ne son convinta. Allora perchè un ex amico fa tanto danno? La malattia è un accidente, un incidente. Genera compassione, tifo da stadio. Un’amicizia che si rompe lascia dietro di se’ dubbi, genera fazioni, malintesi, giudizi. Almeno fino a ieri. Oggi ho preso in braccio la bambina e l’ho implorata di perdonarmi. Le ho detto che non ho più dubbi, che ora so dove sto andando e chi voglio portare con me. E che chi mi ferisce non è più il benvenuto. Le ho chiesto se potràamarmi ancora, nonostante la mia debolezza. Lei ha sorriso  e ha detto: "Di più. Ti amo di più’. Perchè per aiutarmi ti sei ricordata di chi sei."