La cara Giulia Muntoni si racconta sempre con semplicità e immediatezza mostrando il suo lato fragile, ma comunque speranzoso

Se è vero che "un errore ripetuto più volte è una decisione",  sto facendo tutto ciò che è in mio potere per NON decidere di essere una vittima, nonostante anche io a volte inciampi e mi faccia sopraffare dalla frustrazione e dalla delusione.
Sono delusa, banalmente, perchè non era così che pensavo avrei vissuto buona parte dei miei 30 anni e poi dei 40. Vivendo un effetto collaterale dopo l’altro. Questa è la settimana di occhi talmente irritati da restare chiusi, giorno dopo giorno, nonostante tutti gli accorgimenti del caso.

Qualcuno più saggio di me ha detto:" Se dai per scontato che non esista alcuna speranza, farai in modo che non ci sia speranza. Se dai per scontato che esista un istinto verso la libertà, farai in modo che ci sia un’opportunità di cambiare le cose."
Io questa cosa, però, non la posso cambiare. La posso gestire, contrastare, posso addirittura accettarla, ma cambiare no. E Dio solo sa se io mi sia fatta sempre portatrice di speranza.
A volte guardare negli occhi l’ineluttabile dà una strana sensazione di potere. Come essere in bilico sul precipizio e trovare la forza di guardare giù.  Ci sono giorni in cui il coraggio è il mio unico antidoto alla tentazione di avvilirmi.

Ma non è in basso che sto guardando e il mio voler essere vittima richiede anche un’altra cosa fondamentale: una grande risolutezza a non identificarmi soltanto con le cose difficili che mi sono capitate. C’è molto di più che si agita in me, anche in questo momento. E sono io a doverlo ricordare agli altri. E così farò.
Per trovare la Pace, non posso e non voglio evitare la Vita.
Perciò che Vita sia. Questa parte della mia si intitola: "Alla ricerca della leggerezza".
Non credo che si sia più felici quando tutti i nostri desideri si avverano. Credo che essere a proprio agio con tutto quello che ci rende diversi, e persino amare la nostra unicità, sia il vero paradiso.