L'amica Giulia Muntoni raccoglie le forze e loda anche i giorni grigi che le ricordano la sua determinazione e la voglia di libertà

Ode ai giorni storti, quelli che mi avviliscono e mi fanno sentire come un sacco preso a pugni e gettato via.
Perché sono quelli in cui mi innamoro perdutamente di me e dei miei sforzi. Sento una nostalgia viscerale e, allo stesso tempo, un amore infinito per ogni fase della mia vita che mi ha portato fino a qui. Ad essere questo groviglio di esperienze che ancora osa sperare e aprire le ali.

Amo tutte le mie età passate, le fasi, le scoperte, gli ideali, anche i momenti in cui posso aver dubitato di me stessa e che invece ora mi appaiono come gli adorati personaggi di una storia che conosco a memoria.  La mia storia, che mi racconto la notte mentre cerco la pace per addormentarmi.  La stringo a me come una coperta che mi dà il conforto del familiare. E in effetti ogni filo viene da lontano, e in me rivedo padre, nonni, antenati che si incrociano per tenermi al caldo e cullare il mio sonno.
E mi parlano e mi chiedono di ricordami da dove io venga e rinsaldano il concetto di chi sia Giulia. E di cosa sia capace.