Beginnings

  • di Redazione
  • 9 Settembre 2022
  • La collana di perle di Giulia

Sempre onesta con se stessa e consapevole di ciò che la aspetta, Giulia Muntoni ci dona un'altra perla intrisa di speranza e gratitudine per la vita

Certi inizi non hanno nulla a che fare con una data sul calendario. Arrivano in sordina ma stravolgono comunque la nostra calma apparente, per lasciare il posto ad un disordine fertile di cambiamento.
Il mio capitolo più recente si è aperto così, nel corso di una giornata qualunque che mi ha consegnato un pensiero prezioso quasi con nonchalance, come quando un frutto maturo cade dal ramo e si poggia in silenzio sul prato sotto al suo albero.

In tutti questi mesi, che sono ormai anni, in cui ho avuto a che fare di nuovo con l’universo cancro, varie fasi si sono susseguite nella mia routine di paziente "in incognito". Non sottopormi alla chemio e non perdere i capelli ha significato, da un lato, illudermi di poter continuare la vita come se niente fosse. Ma era ingenuità e anche testardaggine.
Non va mai via. Anche nei casi più fortunati, in cui da un tumore si guarisca, c'è uno strascico di disturbi e devastazione su corpo e mente che non andrà mai via.

Figuriamoci nel mio caso, in cui  la terapia prosegue a oltranza. Quanto fosse debilitante in tanti altri modi, diversi dal dovere indossare un foulard in testa, mi è divenuto ben chiaro, man mano che il tempo passava. E spesso la frustrazione è nata proprio dal fatto che i disagi non fossero altrettanto evidenti a chi mi circondava.
Eppure, come lampi su un cielo scuro, insieme al peso degli effetti collaterali, e nonostante questi, ci sono stati, da parte mia, infiniti guizzi di volontà e tanta voglia di positività, di volare alta, oltre gli acciacchi del corpo. Ma nessuno di questi è durato a lungo.

Il mio muovo inizio viene da una realizzazione: che quello che cerco non si trovi tanto nel curarmi quanto nel prendermi cura di me. Ma veramente, oltre qualsiasi commento o parere,  oltre ogni considerazione su quanto io possa o non possa fare. La mia libertà viene dal riscoprire la ricchezza del momento che vivo, qualunque esso sia, a patto che in quel momento io riesca a cessare ogni aspettativa e ad assecondarmi e guidarmi con la dolcezza e la comprensione che avrei per chiunque altro. E anche con un ritrovato rispetto per tutto quello che riesco e non riesco a sopportare, ogni giorno.
Quella che ora mi sembra una nozione semplice e intuitiva, è arrivata con l’entusiasmo di un regalo a Natale e sento farà la differenza nel ritrovare la grazia di ESSERE, al di là dei miei limiti, veri o presunti.