At least, try
- di Redazione
- 3 Aprile 2020
- La collana di perle di Giulia
In questo venerdì di aprile l'amica Giulia Muntoni ci regala un’altra meravigliosa perla
E’ difficile ricordarselo in questi giorni, ma OGNI istante che viviamo è nuovo, separato dal precedente, mai visto prima e che mai tornerà. E come tale, è potenziale puro. Una porta da spalancare alla novità, ad un nuovo atteggiamento, un miglioramento, magari.
Allora perchè ci ritroviamo spesso a vivere come immersi in un fiume unico di azioni, emozioni e decisioni sempre uguali? Perchè hanno la meglio sentimenti come la rabbia dilagante e una diffidenza disarmante?
E perchè è così più istintivo e automatico preoccuparsi per la giustizia, che non si pensa mai di ottenere in modo sufficiente, quando potremmo invece concentrarci sul fatto che la solidarietà degli uni verso gli altri sia più importante persino dell’avere ragione?
Se solitamente potremmo concederci la debolezza dell’essere umani, poi, al momento è ancora tutto più amplificato. Siamo animali in gabbia che lottano con fantasmi grandi quanto montagne. Non si può allontanare l’esasperazione con una passeggiata rinvigorente nè stemperare la rabbia con distrazioni ad hoc. Siamo dentro ad un circolo vizioso, soli con i nostri demoni. Cosa si fa, allora? Come si spezza questa catena? Credo che la soluzione, se pure diversa per ognuno, sia ricondiucibile sempre e soltanto a una stessa fonte: l’Amore.
Per noi stessi prima di tutto, e poi per gli altri. Amare di più può aprire scenari alternativi a quei sentieri, sempre uguali, già calcati mille volte. Un amore più consapevole e generoso potrebbe sostenerci nello sforzo di abbracciare un comportamento in cui le reazioni possano essere osservate prima che vissute, prima che abbiano il completo sopravvento su di noi e sulle nostre emozioni.
Certo, sganciarsi dalle reazioni istintive e ancestrali è difficilissimo, ma non impossibile. E’ una strada in salita percorsa a passi minuscoli, spesso anche rischiando di tornare indietro, ma che si può percorrere. A patto che non ci si fermi.
Avere come obiettivo la tutela del nostro bene significa magari anche ridefinire il concetto stesso di vittoria. Non più ansiosi di avere l’ultima parola, quanto di essere sereni.
Difficilissimo. Quasi utopistico. Ma NON impossibile