Sei più bella senza
- di Redazione
- 18 Novembre 2021
- Il peso della determinazione
La nostra amata Sonia Aresu sa farci ridere ma a volte è capace anche di farci scendere qualche lacrimuccia
Ultimamente per ragioni di praticità e necessità mi ritrovo a viaggiare sull'autobus. Una mattina di qualche giorno fa, durante un tragitto ha richiamato la mia attenzione un signore anziano che, visibilmente spaventato, tentava di nascondere alla vista dei viaggiatori il suo problema: gli tremavano le mani ed il tremore conseguentemente si rifletteva anche nel busto. Si guardava intorno, cercando di nascondere il movimento incontrollato come se fosse una colpa.
Istintivamente avrei voluto rassicurarlo magari con una parola di conforto, ma non prevedendo la sua reazione, ho preferito stare al mio posto. Sono scesa dall'autobus con un senso di impotenza, ma allo stesso tempo con un profondo rammarico. Quante volte abbiamo cercato di nascondere i nostri problemi, i nostri disturbi? E mi domando, perché dobbiamo sentirci in colpa per un qualcosa che non dipende da noi? E non può che ritornarmi in mente il periodo delle cure chemioterapiche, quando senza capelli, nè sopracciglia e nè ciglia mi coprivo il capo con dei foulards varipinti e disegnavo i contorni con la matita per apparire "normale" di fronte agli altri.Vivevo con addosso la colpa di essere giudicata "malata". Ma ho capito di non essere sbagliata una mattina, mentre ero in macchina con mio nipotino Federico, seduto dietro, che all'epoca aveva quattro anni. Mi disse: "zia, perché quando esci di casa, ti copri la testa con quel coso?" indicando il mio copricapo. Ed io gli risposi: "perché zia sennò si brucia la testa senza il foulard, c'è troppo sole" e lui prontamente mi rispose: "ah ho capito, ma sei più bella senza". Con le lacrime agli occhi dalla commozione nascoste da grandi occhialoni da sole, quel piccoletto mi illuminò la giornata. Il messaggio era chiaro: fregatene di quello che dice la gente, vivi come meglio credi.
Dovremmo imparare tanto, troppo, dai bambini, ma soprattutto dovremmo prendere esempio dalla loro spontaneità e sensibilità e provare a infischiarcene. Il problema non siamo noi ma chi giudica senza sapere, quindi avanti tutta!