Etciù

  • di Redazione
  • 10 Febbraio 2022
  • Il peso della determinazione

La simpaticissima Sonia Aresu ci racconta uno spaccato di vita ormai quotidiana da due anni a questa parte

Qualche giorno fa mentre mi trovavo al supermercato vicino al banco dell'ortofrutta, un signore ha starnutito. Attorno si è creata una situazione di panico, un fuggi fuggi generale, manco avesse gridato: mani in alto, questa è una rapina! Sguardi inviperiti ed accusatori dietro le mascherine e chissà quanti dei presenti, ritornati nelle proprie case, si saranno fatti un tampone. Già me li immagino, non hanno fatto nemmeno in tempo ad appoggiare le buste della spesa e sistemarla, che hanno aperto il mobiletto dei medicinali e si sono fatti un tampone.

Sono passati due anni dall'inizio della pandemia giunta come uno tsunami sulle nostre vite. È cambiato qualcosa? No, noto con dispiacere che se sfortunatamente si dovesse diventare positivi, si cerca ancora l'untore, come una caccia alle streghe. Ancora ci si domanda: "chi me lo avrà contagiato?" 

Ma non avremmo dovuto evolverci? Non è triste vivere una vita da frustrati incolpando sempre gli altri?
Sono la prima che ha preso e continua a prendere le dovute precauzioni, rispetta le regole e ha fatto tutto ciò che fosse possibile fare. Nessuno possiede la sfera di cristallo per poter prevedere cosa accadrà e dico la verità, nemmeno lo vorrei sapere. Di tutto ciò che ho vissuto non cancellerei niente, nemmeno le esperienze più brutte perché è grazie a quelle che sono diventata quella che sono.