Si può sorridere guardando i fiori
- di Redazione
- 28 Gennaio 2019
- I tulipani di Lu
Oggi è un giorno speciale, si inaugura la rubrica bisettimanale curata da Maria Fois, dedicata alla propria figlia Luena che aveva un profondo amore per i tulipani
Sono qui… Mi lascio catturare da un rilassante silenzio, a tratti sento il respiro del vento che fruga tra la paglia, quasi a voler scovare i germogli. Il sole, stanco di brillare, abbassa lo sguardo e osserva compiaciuto tutto il campo. E’ qui che nasceranno i tulipani, è qui che il dolore si trasforma in lavoro. E’ faticoso piantare i bulbi, ma ho poco tempo per pensare ed io sono sempre in compagnia. I bulbi sono messi a dimora, per adesso, in 68 solchi, lo stesso numero dei miei anni. Li osservo e ripercorro particolari della mia vita, giorni belli e brutti, costellati più da privazioni che gioie: ho sempre pensato al domani e non mi sono mai goduta le piccole cose. Il primo pensiero va al solco numero 66, mi rattristo guardandolo, lì ho piantato i bulbi dei tulipani bianchi e di quelli neri. I neri per ricordare un lutto, simbolo di sacrificio, ma anche tenacia e risolutezza nel raggiungere la propria meta. I bianchi simboleggiano il paradiso e l’eternità, quindi rinascita. Sono bellissimi, superbi, regali, quasi trasparenti, rapiscono lo sguardo e rilassano il cuore. Si può sorridere guardando i fiori e si può liberare la mente dai pensieri tristi. Osservo di nuovo i solchi e mi soffermo al ventottesimo, penso alla nascita di mia figlia, l’ ho chiamata Luena, quel nome mi piaceva molto e mi piace ancora. Era bellissima, quando è stata battezzata il parroco ci ha detto: "Non potete scegliere Luena, non esiste una Santa con questo nome." Io sono sicurissima che mia figlia in cielo occupi un luogo speciale perchè lei amava il prossimo. In un biglietto di auguri da appendere in un albero aveva scritto: "Beato colui che ha la pace e la serenità nel cuore. Ama il prossimo tuo come te stesso. Auguri Luena"