Al vento ho affidato un messaggio…
- di Redazione
- 6 Maggio 2019
- I tulipani di Lu
Come vorrei che le malattie fossero come lui, lo spaventapasseri, lui è buono, spaventa i passeri ma non li uccide.
Questo lunedì condividiamo l’ultimo racconto della rubrica curata da Maria Fois, vi diamo appuntamento al prossimo anno, quando avrà nuovamente inizio la semina.
Come vorrei che le malattie fossero come lui, lo spaventapasseri, lui è buono, spaventa i passeri ma non li uccide.
Nel mio campo sono rimasti solo gli spaventapasseri, guardano, osservano, raccontano, raccontano le emozioni vissute, le persone incontrate, i sorrisi scambiati. Raccontano tante storie, storie di persone che hanno raccolto i tulipani per compiere un gesto solidale, di persone che con straordinaria grazia li hanno accarezzati, che con sguardi emozionati e mani attente li hanno raccolti, persone con occhi lucidi e un velo di malinconia, persone che non volevano rientrare a casa senza aver custodito il giusto pensiero.
I tulipani adesso hanno lasciato il posto a un letto di fiori di campo, anche loro hanno un fascino indescrivibile, si possono impiegare intere giornate ad osservare la perfezione delle margheritine, i colori dei papaveri, le spighe, i fiori di fave. I fiori di campo, nella loro semplicità, nascondono forza e determinazione, fioriscono senza aver chiesto nulla, senza mai averli seminati, sono unici e bellissimi. Anche il vento è sempre lo stesso, il maestrale che qui soffia forte, passa e comanda, c’è spazio solo per il suo ululato.
Al vento che muove le parole e le porta dove vuole ho raccontato la mia storia, a lui ho affidato un messaggio, un messaggio di dolore, ma anche di amore, di solidarietà, un messaggio che va oltre le parole e le apparenze, che tocca l’animo e scalfisce il cuore.