La notte in ospedale
- di Redazione
- 23 Marzo 2020
- I Mille Colori di Fausta
La nostra amata Fausta Giorgia Mascia racconta le emozioni forti e le paure in questo terribile momento
Nella notte quando il silenzio si fa più alto, sento la percezione fugace ma lontana, di questa mia sospensione dalla vita reale. Qui in ospedale, lontana dai miei amori, ho perso il mio asso di cuori, i colori, i profumi di fuori, la vita quotidiana che scorreva bella con Carlo e i miei figli. Qui sola con me stessa, sospesa, in attesa, della mia cura rivedo il tempo felice e lo gusto fra le lacrime dei miei momenti di solitudine. Come amo la vita che ho avuto! I miei figli, mio marito: ho avuto tutto, ho perso tutto. Spero tanto che i miei arti stanchi non si fermino ancora. Devono funzionare perché devo uscire, combattere, restare al Sole... Signore mentre scrivo sento il braccio farsi pesante non fare che avvenga perché, allora, io stabilirò la mia partenza…
Sono qua sommando i giorni passati in ospedale. Anditi, voci, stanchezza, dolore, paura, sono le porte che apro ogni mattina. Le varco a volte sospesa, illusa, a volte realistica, altre piangendo dentro per questo mio destino disgraziato. Oh fato sinistro, fato che si presenta in un momento in cui vedevo spiragli tra le nubi. Poter rivedere il Sole, qui in questo luogo dove non arrivano cinguettii e profumi di primavera ma si piange, si spera e si ha paura: carni tagliate e ricucite, morfina, camici, cuffie e guanti. Il mondo del dolore… poi dopo l'attesa del responso le cure, dure. Forse, a volte, non sarebbe peggio morire…
E’ la notte dell'anima quella straziante notte che sentì anche Gesù nel Getsemani, quella notte nella quale l'unica consolazione che ti giunge è quella dell'amore che provi per i tuoi cari che aspettano di rivedere il tuo volto e di sentire il tuo abbraccio … e io vi abbraccio, sapendovi al sicuro, nelle vostre case. Notte amori miei! Notte mondo…