Nuova ogni giorno
- di Redazione
- 22 Agosto 2019
- Ho smesso di pianificare...ho iniziato a vivere!
Ritorna l’appuntamento speciale con la rubrica curata dalla nostra Daniela Cadeddu
Far parte del mondo legato al progetto "Mai più sole" mi ha permesso di assistere ad eventi, nell’ambito dei quali ho potuto apprendere alcune definizioni legate al mio stato attuale, che in un certo qual modo mi hanno confortato e mi hanno spinto a cercare soluzioni.
Ascoltando gli interventi di relatori qualificati e le testimonianze di altri pazienti, ho appreso il fatto che la sensazione di fatica anomala e quasi sfibrante provata non so più quante volte negli ultimi anni, è tutt’altro che rara.
Sentir parlare di "fatigue cancro-correlata" mi ha paradossalmente donato maggior serenità. Ha dato un senso logico, un risvolto scientifico, ad un elemento che inizialmente pensavo esistesse solo nella mia mente.
La fatigue è un argomento estremamente soggettivo, con molteplici sfaccettature. Senza un adeguato sostegno psicologico e fisico rischia di diventare estremamente invalidante
Per quanto mi riguarda, ha rappresentato un grande ostacolo nello svolgimento delle attività quotidiane, fino a che non ho preso atto dei cambiamenti avvenuti all’interno del mio corpo. Ho compreso che la malattia e le conseguenti terapie, non hanno modificato solo la carrozzeria, ma anche parte degli ingranaggi.
È stato come ritrovarsi a guidare un macchinario completamente nuovo, non doveva diventare un limite, volevo assolutamente capire come utilizzarlo in maniera corretta e così è stato.
Ho detto addio ad obiettivi pretenziosi a lungo termine, ma ho accolto giornate passate a riscoprirmi.
Ho abbracciato la mia vita così come è: nuova ogni giorno.