Mi è stato concesso altro tempo, non dovrò sprecarlo
- di Redazione
- 7 Marzo 2019
- Ho smesso di pianificare...ho iniziato a vivere!
Torna l'appuntamento bisettimanale con la rubrica curata dalla nostra Daniela Cadeddu dal titolo "Ho smesso di pianificare...ho iniziato a vivere!"
Dopo una diagnosi di cancro non esiste un manuale che spieghi come canalizzare le emozioni, come imparare a sopravvivere, come gestire te stessa e quel che sarai, come affrontare gli sguardi e i giudizi mal celati di chi osserva cambiamenti che non capisce, come decidere di prendere in mano la vita e a calci nel sedere la malattia!
Le certezze cedono il posto a tante incognite, ma se non opponi resistenza alla vita che ti attraversa e rimescola le carte, puoi trovare un nuovo percorso, una strada che non avevi mai valutato ma che potrebbe rivelarsi quella più giusta.
Ho scoperto colori che, fino a quel momento, non ero consapevole mi appartenessero. Un’altalena di sfumature inaspettate.
Le inevitabili giornate grigie (spesso di un tono intenso e persistente, dovute ai dolori, alla fatica, alla paura di non farcela, alla rabbia per il tempo rubato...) si alternano in maniera spiazzante con altre dai colori vivi e brillanti. Il tempo dedicato alla malattia diventa il minimo sindacale per poter affrontare le terapie e i loro effetti. Tutto il resto viene offerto alla semplicità, alla riscoperta di interessi trascurati, alla voglia di onorare la vita in ogni aspetto.
Ho preso coscienza dei ritmi frenetici e malsani ai quali mi sottoponevo quotidianamente, per inseguire un futuro non ben definito (con obiettivi quasi imposti da una società che richiede soggetti "performanti" ma non felici) senza però gustare il presente. Non ho più voglia di sprecare nemmeno un briciolo di energia per situazioni che non desidero, per persone che non ho scelto.
Ho assaporato il piacere di camminare davanti al mare anche in inverno, facendo scoprire la sabbia a Federico, cogliendo ogni sguardo di stupore.
Mi sono ritrovata a preparare torte dall’aspetto improbabile, cariche di profumo di burro e di tante risate.
Ho capito che non si è mai troppo grandi per dipingere con le dita immerse nella tempera, se il tuo bimbo te lo chiede, diventi tu stessa una tela da animare con i suoi colori.
Ho imparato a rallentare senza sentire il senso di colpa che mi ha caratterizzata da sempre.
Ho deciso che fra i miei diritti esiste anche la possibilità di sbagliare e riprovare.
Ho scelto di accettarmi e di non giudicarmi, o almeno ho scelto di provarci… Mi è stato concesso altro tempo, non dovrò sprecarlo.