Depressione? Questa non sono io!
- di Redazione
- 2 Luglio 2021
- Di sole, di ombre, di Mari
La cara Marisa Guidetti affronta un momento difficile e di sconforto che non è da lei che vuole condividere con noi, ma che dimostra tutta la grinta da leonessa che la contraddistingue
Non mi hanno rinnovato la patente!
È successo il mese scorso, proprio nel periodo in cui sono cominciati i dolori alla schiena e allo stomaco, i vomiti, l’inappetenza, la debolezza che mi rende difficile l’alzarmi dal letto e che, dopo la doccia mattutina, mi fa ricoricare per recuperare le forze e vestirmi. Il dolore alla schiena mi ha reso impossibile fare una passeggiata, uscire con un’amica, andare a cena con mio marito. Il dolore mi fa passare le notti in bianco; mi fa rigirare nel letto e mettermi nelle posizioni più strane per trovare sollievo. Il pensiero che la causa fosse il tumore, ovviamente c’era, ma si sperava che i motivi fossero altri.
Ho fatto visite ortopediche e risonanza magnetica. Si è pensato ad un’ernia lombare e mi è stato prescritto un busto e della fisioterapia dolorosa e stancante, che comunque ho fatto. Sono andata dalla specialista del dolore e si è pensato al muscolo ipsoas, un muscolo che parte dalle vertebre e va verso le anche. Questo muscolo, a causa dell’intervento e delle varie chemioterapie, ha sicuramente ceduto, quindi la fisioterapia avrebbe aiutato anche per quello. Mi sono stati prescritti integratori disgustosi, ma che mi avrebbero migliorato l’appetito e aiutato lo stomaco martoriato dalle chemio. Disgustosi, ma li ho presi. Mi sono state prescritte delle flebo, abbiamo attivato l’ADI e le faccio. La mattina, mi capita di lavorare con la flebo nel braccio.
Infine, la tac ha rilevato che il problema era linfatico. Il tumore si è esteso e il taxolo non basta più. Cambio di chemioterapia e antidolorifici più potenti. Rimangono gli integratori, le flebo e la fisioterapia. Vediamo come andrà.
Da mesi non sono in grado di tenermi in ordine la casa. Separo la biancheria e dico a mio marito che lavaggio di lavatrice fare e che detersivo mettere. "Lavaggio delicato, usa il detersivo rosso. La capsula solo per l’intensivo che è più lungo, altrimenti non si scioglie". Quando ritira la biancheria dallo stendino ci metto tre giorni per piegarla e dividere quello che va stirato e quello no. E a proposito di stirare: mio marito sta imparando a stirarsi le magliette ed io stiro qualcosa se la devo indossare. Non riesco più a cucinare da mesi. Lo fa mio marito che è bravissimo. Solo l’altro giorno, la voglia di cinese era talmente tanta che mi sono fatta il tacchino in agrodolce.
Prima della batosta per la patente, sono andata avanti attaccandomi alla speranza di poter riprendere un po’ in mano la mia vita. Dovevo cercare di stare meglio e riuscire a fare una passeggiata, rivedere le mie amiche, riprendere a cucinare, fare quello che mi piace senza essere un peso per mio marito. L’anno scorso andavo al mare a passeggiare prima di mettermi a lavorare, avrei cercato di farlo di nuovo. Ma adesso? Anche recuperassi un po’ le forze non potrei farlo. Per giorni mi sono chiesta che motivo ho di fare la fatica di alzarmi dal letto; perché prendere quegli integratori disgustosi; perché fare una fisioterapia dolorosa che non mi dà i risultati sperati; perché sforzarmi di mangiare quando non ne ho voglia. È tutto finito! Mi hanno finita! Ho pianto tre giorni e, quando mio marito usciva, avevo attacchi di panico. Se sto male non posso nemmeno andare in farmacia. Se succede qualcosa a mio marito, cosa faccio? Chi chiamo? Ho solo lui.
Poi penso ai miei nipotini e ai nostri giochi a perdifiato. Mi ricordo le bugie che ho raccontato a mia madre per non preoccuparla, gli occhi truccati e il rossetto che mi mettevo quando andavo a trovarla. Io non sono quella cosa arrabbiata che piange ogni mattina perché non ha più il coraggio di stare sola a casa. Io sono quella che ce la fa anche se vomita. Sono quella che combatte e non solo perché non c’è altro da fare. Mi alzo dal letto, ma poi sono troppo debole e posso solo andare in poltrona? Ok! Vicino alla poltrona ho il lavoro a maglia e il pc. Mi guardo le gambe abnormi e penso che una foto delle mie gambe in questi giorni sarebbe una buona pubblicità per gli zamponi con lenticchie e purè. E me la faccio pure la foto! La mando alle mie amiche.
Quando mi hanno detto che non mi avrebbero rinnovato la patente, ho avuto la prontezza di fare ricorso il giorno stesso. Mi consola che, a quanto ho sentito, questa cosa assurda è successa solo a me e spero, veramente spero, non capiti mai a nessun altro. Perché questo è molto più invalidante e deprimente dell’invalidità stessa.