La vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia!
- di Redazione
- 13 Settembre 2022
- Amor vincit omnia
Naturalezza e spontaneità accompagnano le parole dell’amica Daniela Zedda che ci racconta come solo i bambini riescano ad affrontare con leggerezza certi argomenti tabù
DISCLAIMER: Perché a volte sono le domande più semplici a dar vita alle riflessioni più profonde!
Questi ultimi anni, al di là delle vicissitudini individuali e personali sono stati anni di cambiamento sociale e grandi rivoluzioni. IL MONDO È CAMBIATO, E COMINCIA SOLO OGGI A RITROVARE UN NUOVO EQUILIBRIO. La pandemia, e la diffusione a macchia d’olio del Covid 19, e tutto ciò che ne è conseguito, ha stravolto la nostra quotidianità, e il nostro modo di approcciarci e comunicare tra simili. Chissà cosa poi volesse realmente rappresentare questo evento sanitario mondiale, che ha portato un cambiamento epocale. Qualche tempo fa ho visto un film, "A UN METRO DA TE". Racconta la storia di due giovani affetti da fibrosi cistica, che si conoscono e si innamorano in ospedale, e, data la loro condizione devono sottostare a tutta una serie di regole di distanziamento, per evitare di aggravare ulteriormente la loro situazione clinica. E così comunicano tramite un pc, in videochiamata, indossano mascherine, e devono mantenere l’uno dall’altra almeno un metro e mezzo di distanza. Quindi, NIENTE CONTATTI, BACI O ABBRACCI. Questo film, del 2019, uscito al cinema quando ancora il Covid 19 era un emerito sconosciuto, ha suscitato in me una profonda riflessione. Il 2020 ha visto l’assoluta presa di potere del Covid 19, e con la sua diffusione pandemica ha limitato i nostri spostamenti, la nostra libertà, ci ha imposto l’uso di mascherine e distanziamenti, MA, FORSE MOLTI DI NOI IGNORAVANO TOTALMENTE IL FATTO CHE TANTE ALTRE PERSONE, COMPRESI ANCHE BAMBINI, CONOSCEVANO E VIVEVANO GIÀ TANTE DI QUELLE LIMITAZIONI, L’ISOLAMENTO, IL DISTANZIAMENTO, LA LONTANANZA DAI PROPRI AFFETTI E DAI PROPRI CARI…è solo che la loro malattia, le loro malattie, non si chiamavano Covid 19. Avevano e hanno un altro nome, ma imponevano i medesimi limiti alle libertà individuali, e forse QUEST’ESPERIENZA D’EMERGENZA SANITARIA GLOBALE AVREBBE DOVUTO PORTARCI AD UN ATTENTA RIFLESSIONE ANCHE SU QUESTA REALTÀ, TROPPO SPESSO INVISIBILE E IGNORATA DA TANTI DI NOI. Tutti quei vincoli che per noi hanno rappresentato le limitazioni alle nostre libertà individuali, esistevano già, ma solo per alcuni e non per tutti. E dopo averle vissute sulla nostra pelle, con il Covid 19, DOVREMMO FORSE PRESTARE PIÙ ATTENZIONE A QUELLE SITUAZIONI CHE NON CI APPARTENGONO PERSONALMENTE, MA CHE INVECE ESISTONO, E TALVOLTA RICHIEDONO UN’ATTENZIONE DA PARTE NOSTRA IN TERMINI DI SENSIBILITÀ, ASCOLTO ATTIVO E PARTECIPAZIONE. Forse, il Covid 19, tra le altre considerazioni possibili, avrebbe dovuto portarci a fare anche questo tipo di riflessione, che nulla toglie o aggiunge alle singole convinzioni personali. Ma, in fondo, un po' per tutti, seppur per vie traverse, è giunto un chiaro messaggio. LA VITA È UN BRIVIDO CHE VOLA VIA, È TUTTO UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIA. Così cantava Vasco, e aveva proprio ragione. Questa nostra strana vita, a volte è complicata, altre volte fila liscia come l’olio, a volte semplicemente accade, a volte dipende dalle nostre singole scelte. La nostra vita che si completa di giorno in giorno come un puzzle, pezzo dopo pezzo, creando un’immagine sempre meno confusa, e di volta in volta più concreta. Poco tempo fa, parlando con un’amichetta di mia figlia, con la quale ho condiviso un viaggio in macchina, abbiamo, con la memoria, rivissuto alcuni momenti ed episodi di quando era bambina piccina, e frequentava l’asilo nel quale lavoravo io. Di come era timida e introversa allora, e di come, invece, è diventata spigliata oggi. Ogni ricordo si ricollegava ad un altro, e a un altro ancora, per arrivare poi ai racconti delle avventure vissute alle scuole elementari, ed infine, a quelli più recenti, dei giorni d’oggi. Tutti episodi divertenti, rivisti attraverso i suoi occhi di bambina e i miei di adulta, ma tutto a un tratto, nel bel mezzo della conversazione, lei si è zittita, e assumendo un’espressione pensierosa e seria, con aria sicura m’ha detto "QUANTI RICORDI…EH, GIÀ! MA LO SAI DANY CHE PRIMA DI MORIRE SI RIVEDE TUTTO IL PROPRIO VISSUTO, E TUTTI I RICORDI PASSATI, IN MANIERA VELOCE VELOCE?? È PROPRIO QUELLO CHE STIAMO FACENDO NOI ADESSO!!"
Mi sono voltata verso di lei e l’ho guardata, con sguardo interrogativo, tra il perplesso e il divertito, e con un mezzo sorriso pronto a esplodere all’improvviso. Benedetta gioventù!! La bocca della verità sempre e comunque, senza filtri, né delicatezza alcuna. "Carissima, abbi pazienza, ma penso che questa tua considerazione non sia attinente al nostro discorso! Non mi pare siamo prossime alla morte!" e, guardandoci negli occhi, siamo scoppiate a ridere insieme. Pienamente consapevole della mia situazione aveva appena capito d’aver fatto una grossa gaffe, ma non c’è stato bisogno di dirglielo, ci siamo capite dallo sguardo e ABBIAMO RISO INSIEME DELLA SEMPLICITÀ DELLA SUA SCHIETTEZZA. Alla fine ho aggiunto "Vedrai che ne costruiremo tanti altri di ricordi, negli anni a venire…e il ricordo di questo nostro viaggio sarà uno di quelli!!" Ci siamo guardate con uno sguardo d’intesa, e abbiamo continuato a parlare e ragionare insieme, in assoluta serenità. LE PAROLE HANNO UN PESO, MA TALVOLTA VENGONO PRONUNCIATE CON TALMENTE TANTA SEMPLICITÀ, DISINCANTO E INGENUITÀ, CHE IL SIGNIFICATO CHE VUOLE ATTRIBUIRGLI CHI LE PRONUNCIA, POTREBBE ESSERE DEL TUTTO DIFFERENTE DAL MODO IN CUI POTREBBE INTERPRETARLE CHI LE ASCOLTA. E, a un certo punto mi ha detto "Ma sarà vero??" "Cosa?" "Che si rivede tutto in pochi secondi, come in un film." "Che domande…non saprei. Non penso esistono evidenze scientifiche a comprova di questo fatto." Pareva di stare all’interrogazione. E, mi ha ricordato un po' il giorno in cui, vedendomi con il fazzoletto in testa, un'altra amichetta di mia figlia, mi disse con grande ingenuità che finalmente aveva capito che INDOSSAVO QUELLO STRANO TURBANTE PERCHÉ AVEVO IL CANCRO e non perché mi fossi convertita all’Islam, ma lo disse con una tale ingenuità che pareva quasi che per lei il cancro non fosse un mostro, ma una malattia da curare come tante altre. Sapeva che era potenzialmente mortale, ma per quale motivo pensare necessariamente che quello sarebbe stato l’epilogo?? Io ero lì, davanti a lei, parlavo, sorridevo, stavo cucinando. Dal suo punto di vista non aveva detto niente di indelicato e L’INTENZIONE, CHE È SEMPRE CIÒ CHE FA LA DIFFERENZA QUANDO SI ESPRIME UN PENSIERO PROPRIO, non era neanche lontanamente quella di offendermi o ferirmi. Proprio questo accade di frequente nella vita, perché LA VITA È SPESSO E VOLENTIERI UNA QUESTIONE DI PROSPETTIVE. PUNTI DI VISTA DIFFERENTI SULLA MEDESIMA REALTÀ, INDISCUTIBILI, INOPINABILI LADDOVE RISPETTOSI ANCHE DEL PENSIERO ALTRUI, E SOPRATTUTTO DELL’ALTRO E DELLA SUA PERSONALE LIBERTÀ E SENSIBILITÀ. Di buono c’è che i bambini parlano con grande naturalezza, e senza imporre nulla ad alcuno, di argomenti che per altri potrebbero essere inadeguati, tabù. CHE A PARLAR DI VITA, E SOPRATTUTTO DI MORTE SI FA SPESSO TANTA FATICA, PERCHÉ SI FA FATICA TALVOLTA AD ACCETTARE CHE FACCIA PARTE DEL NOSTRO PERCORSO, DEL NOSTRO VIAGGIO. Neanche sappiamo, effettivamente, se sia tappa o punto d’arrivo. È tutta una questione di credere, di credere in qualcosa, di farsi un’idea personale di ciò che sarà. Sarà vero che vediamo tutto ciò che ci è accaduto come in un film, in cui le diapositive dei momenti più salienti e significativi scorrono veloci, come in un intenso flashback, dalla nascita ad oggi? Non ho potuto rispondere alla sua domanda, non ho potuto dargli ferree certezze a riguardo. E, se io mi sono trovata in difficoltà e in un certo qual modo incalzata nel rispondere a chi cercava certezze che di certo io non ero in grado di dare, non oso immaginare cosa possano provare i medici e i sanitari, quando talvolta vengono chiamati a rispondere a quesiti di vario genere, che vanno in alcuni casi al di là delle loro conoscenze e possibili capacità di previsione. Non deve essere facile per loro, che hanno davanti una persona di cui, soprattutto inizialmente, non sanno nulla e di cui non conoscono la sensibilità, CAPIRE IN QUALE MISURA DOSARE SERIETÀ E QUEL PIZZICO DI IRONIA E LEGGEREZZA NECESSARIA A FAR FRONTE A SITUAZIONI CHE RICHIEDONO, IN ALCUNI MOMENTI, D’ESSERE ALLEGGERITE E SGRAVATE DELLA LORO PESANTEZZA. Passare giorno dopo giorno accanto alla morte, IMPONE SICURAMENTE LA CAPACITÀ DI CONSERVARE UNA BUONA DOSE DI DISTACCO, SENZA MAI PERDERE L’UMANITÀ E LA SENSIBILITÀ NECESSARIA A RASSICURARE CHI SI TROVANO DI FRONTE, OLTRE AD UNA PERCEZIONE MOLTO CONSAPEVOLE DELLA MORTE COME MOMENTO DI PASSAGGIO VERSO QUALCOS’ALTRO. Alcuni, un po' come ciascuno di noi, sono sostenuti da credenze spirituali e religiose, credono alla vita dopo la morte, altri la considerano un passaggio verso un altro stato, un'altra forma, altri ancora la conclusione di un percorso, quello corporeo. AD OGNI MODO, MAGGIORE SARÀ LA LORO CAPACITÀ DI COMUNICARE NEL RISPETTO DELLA SENSIBILITÀ DI CHI SI TROVANO DI FRONTE, MAGGIORE SARÀ LA CAPACITÀ DI FARSI COMPRENDERE, E LA SERENITÀ CHE SARANNO IN GRADO DI TRASMETTERE AL DI LÀ DI TUTTO, A CHI SI STA RAPPORTANDO A LORO.
E, alla fine, a conclusione della conversazione, a quella bambina l’unica risposta che ho potuto dare è che l’unica cosa certa che so è che questa vita bisogna viversela appieno, bisogna assaporarne e viverne intensamente gli attimi, fino a che ci è concesso il tempo di farlo. Che la vita è un percorso, fatto d’alti e bassi, di vittorie e di sconfitte, di decisioni decisive e di sbagli. Oh, si! Gli errori bisogna sempre metterli in conto. "SE PER OGNI SBAGLIO AVESSI MILLE LIRE, CHE VECCHIAIA CHE PASSEREI!!!", cantava Luciano Ligabue. Si sbaglia talvolta, e come per tutte le cose, si procede per tentativi. E spesso accade che alcuni di quegli errori, talvolta rimediabili, talvolta no, rappresentino il punto di partenza di una crescita o di un nuovo percorso che rappresenterà poi, un nuovo inizio, diverso, differente, ma pur sempre un nuovo punto di partenza, talvolta anche verso qualcosa di migliore. QUINDI, ALLA FINE, LE HO DETTO CHE SE FOSSE VERO DOVREMMO, PROBABILMENTE IMPEGNARCI A MUOVERCI IN QUESTA DIREZIONE, A COSTRUIRE UN BAGAGLIO DI RICORDI DI UNA VITA PIENA, CHE CI VEDE COME PROTAGONISTI PARTECIPI E ATTIVI DEL NOSTRO PERCORSO DI VITA. E TUTTO QUESTO, A MIO PARERE, SI RACCHIUDE NELLA CONCRETIZZAZIONE DI CIO’ CHE FRIDA KHALO ERA STATA CAPACE DI ESPRIMERE CON UNA SEMPLICE FRASE "INNAMORATI DI TE, DELLA VITA E POI DI CHI VUOI!"… E, ALLORA SI, IL GIOCO È FATTO. IL FILM CHE TI SCORRERA’ DAVANTI AGLI OCCHI SARA’ VERAMENTE FANTASTICO.