Voglio vivere a colori
- di Redazione
- 6 Aprile 2020
- Alla scoperta dell'altra me
Torna la nostra Annalisa con un racconto che ricorda il giorno della Vigilia di Natale, in un periodo di reclusione simile a quello che stiamo vivendo ora, vissuto guardando alla speranza del futuro
Il pennello sfiora la cute dolcemente mentre io rimango immobile sulla sedia e mi chiedo quanto resisterò ancora in questa posizione. Non ho forze e anche stare seduta mi pesa, il respiro è breve e spesso mi porto un fazzolettino intriso di oli essenziali alle narici per allontanare la nausea che mi accompagna costantemente. Nonostante il disagio sono emozionata e felice per questa impresa. Eh già, per me è un’impresa. Sto sbeffeggiando il mostriciattolo, così lo chiamo io in via confidenziale. Per i miei medici è un carcinoma mammario triplo negativo, per il resto del mondo è un cancro e basta. Comunque ho deciso di onorare la mia promessa agli amici e parenti e il Natale si avvicina, quindi… sto su questa sedia perché mio marito pazientemente si appresta a trasformare la mia testa calva in una delle più classiche palline da addobbo per l’albero di Natale.
Ho scelto l’azzurro, il colore del cielo che ogni giorno mi incanto a guardare attraverso i vetri della mia stanza da letto, dove trascorro quasi la totalità del tempo ora che faccio la chemioterapia, e ho scelto il bianco come la neve candida, che ho visto poche volte nella mia vita ma che mi elettrizza come se avessi quarant’anni di meno. Quest’anno per la mia famiglia sarà indimenticabile, rimarrà inciso nella nostra anima, una ferita difficile da cancellare, ma allo stesso tempo voglio che ricordino anche che non bisogna mai perdersi d’animo, che quando la vita è vissuta bene anche un attimo può valere un’eternità. Al posto della mia lunga chioma ho una palla decorata che recita "Buon Natale" ma i miei occhi e il mio sorriso sono sempre lì, a schernire il nemico e a mostrargli che stavolta ho vinto io.Da allora sono trascorsi quindici mesi, l’ultimo dei quali di nuovo chiusa in casa, stavolta per motivi diversi che hanno colpito tutti noi. Ci è stato chiesto di stare in casa per uscire da una pandemia, per chi di noi è in salute ritengo che non sia uno sforzo impossibile. Anche stavolta si combatte per la vita e parecchi di noi grazie a Dio sono sani. Si può trascorrere il tempo inveendo contro il Governo, le Istituzioni, i Paesi dell’Unione Europea che egoisticamente ci snobbano oppure possiamo rasserenarci e vivere ogni istante scovando qualcosa che ci faccia sentire appagati, che aiuti chi trascorre con noi questo tempo a viverlo più tranquillamente, senza farsi prendere dal panico. Non abbiamo altre opzioni, la vita ora è questa... a noi la scelta di viverla a colori.