Riflessioni e vecchie foto
- di Redazione
- 20 Aprile 2020
- Alla scoperta dell'altra me
La cara Annalisa Sitzia approfitta del tempo passato in casa a riflettere sul passato e sulla famiglia ai tempi della sua infanzia
Adoro le fotografie e in particolar modo adoro le foto datate. Mi piace osservare i personaggi che hanno vissuto tanti anni fa, le loro espressioni, il loro modo di vestire. Spesso mi incanto semplicemente rispolverando gli album della mia infanzia. Non sono ancora di certo vecchia, ma è stupefacente notare quanto siano cambiati i tempi. I vestiti delle feste, gli stivaletti in gomma per la campagna, la mantellina per la pioggia e i grembiulini bianchi sempre perfettamente stirati. Il cinema la domenica quando faceva freddo e le scampagnate in primavera, tante scampagnate, tanta gente. La famiglia era da intendersi con nonni, zii e cugini compresi ed era sempre festa. Non so cosa ne sarebbe stato di noi se all’improvviso ci avessero tolto la scuola, i parenti, gli amici; allora non avevamo i cellulari o i computer e la televisione non si poteva guardare a tutte le ore, non c’erano tutte le reti che ci sono ora.
Saremmo stati molto più isolati e penso che la nostra consolazione sarebbero stati i libri, i giochi di società con i nostri fratelli, la radio e qualche vinile da ascoltare all’infinito. La scuola così come il lavoro da casa di certo non sarebbero stati possibili e l’isolamento inevitabilmente sarebbe stato ancora più pesante. Mi consolo pensando che ora, tutto sommato, non ci manca certo il modo di far trascorrere velocemente il tempo. Con un po' di fantasia si può rendere meno angoscioso questo lungo periodo: coltivare le nostre amicizie con l’aiuto dei social-network, riscoprirci cuochi o giardinieri, appassionarci ad un buon libro che per decenni abbiamo tenuto in un cassetto con la scusa di non trovare il tempo per leggerlo. Ci sono tanti modi per accorciare le distanze con la tanto agognata libertà. Non perdiamoci d’animo, sembra che la situazione stia migliorando, onoriamo il nostro tempo rendendolo sempre degno di essere vissuto.