Cagliari ospita il Festival della prevenzione e innovazione in oncologia
- di Redazione
- 29 Marzo 2017
- Sardegna
Da oggi a venerdì 31 marzo Cagliari ospita l’ottava tappa del "Festival della prevenzione e innovazione in oncologia", il tour dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). Per tre giorni (dalle 10 alle 18) nel corso Vittorio Emanuele II sosterà un pullman, il motorhome, carico di medici oncologici che forniranno informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi nella ricerca in campo oncologico.
L’obiettivo è portare ai cittadini un messaggio fondamentale: il cancro non va più considerato un male incurabile e contro questa malattia si deve giocare d’anticipo. "Lanciamo, sul modello dei festival della letteratura, il primo ‘Festival della prevenzione e innovazione in oncologia’ per spiegare agli italiani il nuovo corso dell’oncologia, che spazia dai corretti stili di vita, agli screening, alle armi innovative come l’immuno-oncologia e le terapie a bersaglio molecolare, fino alla riabilitazione, al reinserimento nel mondo del lavoro e al ritorno alla vita – ha spiegato Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom -. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi il 60% dei pazienti sconfigge la malattia, percentuale che raggiunge il 70% nelle neoplasie più frequenti".
Cagliari è una delle sedici città toccate del tour insieme a Cremona, Brindisi, Cosenza, Palermo, Napoli, Frosinone, Firenze, Arezzo, Bergamo, Brescia, Vicenza, Verona, La Spezia e Torino.
In Italia nel 2016 sono stati stimati 365.800 nuovi casi di tumore (189.600 negli uomini e 176.200 nelle donne), in Sardegna 9.600 (5.100 uomini e 4.500 donne). Le cinque neoplasie più frequenti nell’isola sono quelle del colon retto (1.400 nuove diagnosi nel 2016), seno (1.300), polmone (1000), prostata (900) e stomaco (300). "Resta ancora molto da fare sul piano della prevenzione – ha spiegato Daniele Farci, oncologo all’Ospedale Businco di Cagliari -, se pensiamo che l’Italia destina solo il 4,2% della spesa sanitaria totale a queste attività, collocandosi negli ultimi posti per investimenti in prevenzione fra i 34 Paesi che fanno parte dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico". Molti studi hanno dimostrato che il 40% dei tumori può essere evitato con uno stile di vita sano (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta), ma pochi italiani seguono queste regole. Anche in Sardegna emergono dati preoccupanti, in linea con la media nazionale (Report del sistema di sorveglianza Passi 2012-2015) soprattutto per quanto riguarda l’eccesso ponderale e il fumo: il sovrappeso interessa il 27,2% dei cittadini della Regione (31,6% Italia), il 9,8% è obeso (10,4% Italia) e il 27% è tabagista (26,9% Italia). Migliori le percentuali relative all’attività fisica: "solo" il 25,2% dei sardi è completamente sedentario (32% Italia).
Si stima che oggi in Sardegna 70.349 persone vivano dopo la diagnosi di tumore, una cifra in costante crescita. Oltre alle nuove terapie, anche gli screening svolgono un ruolo fondamentale nel miglioramento dei tassi di guarigione. Nel biennio 2011-2012 solo il 46,4% delle donne residenti nell’isola ha eseguito una mammografia rispetto a una media nazionale pari al 60,9%. Migliore invece la risposta agli altri due test raccomandati, anche in rapporto al dato nazionale. Circa il 45% ha aderito all’invito a sottoporsi al Pap-Test (40,8% Italia) per la diagnosi tempestiva del tumore del collo dell’utero. E il 50,3% dei sardi ha eseguito il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci per individuare il cancro del colon-retto (47,1% Italia).
Nelle tre giornate del "Festival della prevenzione e innovazione in oncologia" saranno presenti presso il motorhome rappresentanti della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e delle associazioni Abbracciamo un sogno e aBRCAdaBRA. Ospite della manifestazione anche una rappresentanza della squadra del Cagliari Calcio. Durante gli eventi saranno distribuiti ai cittadini opuscoli sulle principali regole della prevenzione oncologica e sulle nuove armi in grado di sconfiggere la malattia o di migliorare la sopravvivenza in modo significativo.