Un Italia senza HPV, si potrebbe?

Un Italia senza HPV, si potrebbe?

  • di Redazione
  • 13 Marzo 2025
  • Italia ed estero

I professionisti studiano un modo per debellare l'infezione

Vaccinare, vaccinare, vaccinare per sconfiggere l’HPV e le patologie causate da tale infezione, come il tumore della cervice uterina (nel 99% dei casi) dei tumori testa-collo, del pene e dell'ano.  Se ne è parlato durante l’evento "Inventing for Life Health Summit 2025" organizzato da Msd Italia. 

L’eliminazione del tumore alla cervice uterina è, oggi, un obiettivo di sanità pubblica mondiale raggiungibile con la volontà di arrivare ai risultati:

  • il 90% di coperture vaccinali negli adolescenti; 
  • il 90% di adesione allo screening cervicale utilizzando i test di ultima generazione; 
  • il 90% di donne che accedono tempestivamente a diagnosi e cura. 

Il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 annovera ‘la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate’ come obiettivo strategico, al pari del mantenimento dello status polio-free e dell’eradicazione del morbillo e della rosolia.

Si raccomanda l’estensione dell’offerta attiva e gratuita alle ragazze almeno fino all’età di inizio dello screening del tumore per il cancro della cervice uterina (26 anni) e ai maschi almeno fino ai 18 anni di età compresi ed il mantenimento della gratuità nel tempo. Purtroppo, i dati pubblicati recentemente dal Ministero della Salute non sono ottimali. "Recentemente il Ministero della Salute ha pubblicato i dati aggiornati relativi alle coperture vaccinali anti-Hpv nelle diverse regioni italiane", spiega Giancarlo Icardi, ordinario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Genova. "Il dato complessivo è in leggero miglioramento, ma le coperture sono ancora ben al di sotto della soglia ottimale del 95%: sulla coorte target dei 12enni registriamo il 45.39% sulle ragazze e il 39.35% sui ragazzi, dati che risultano più elevati per le fasce dei 15enni ma ancora inferiori al 70%. Anche sullo screening siamo indietro, soprattutto su quello organizzato dove la copertura è inferiore al 50% delle donne. Dobbiamo fare di più se vogliamo raggiungere gli obiettivi entro il 2030".

I farmacisti giocano un ruolo importante come spiega Andrea Mandelli, presidente Fofi: "Le sperimentazioni in atto in diverse regioni, che ampliano il coinvolgimento dei farmacisti nella somministrazione dei vaccini, come nel caso dell’HPV nella regione Marche, sono un’ulteriore conferma di come la prossimità dei farmacisti possa concorrere al raggiungimento di fondamentali obiettivi di salute pubblica quali l’incremento delle coperture vaccinali e, per il papillomavirus, l’eliminazione dei tumori correlati. In questa importante giornata, l’auspicio è che altre Regioni seguano l’esempio e che presto possa essere data la possibilità a tutti i farmacisti d’Italia di somministrare anche gli altri vaccini, oltre a quelli contro l’influenza e il Covid, garantendo un servizio vaccinale più capillare, efficiente e in condizioni di piena sicurezza per i cittadini".

Esiste un esempio virtuoso, quello della Provincia autonoma di Trento è stata la prima in Italia a lanciare un ambizioso piano di eliminazione dei tumori Hpv-correlati, avviato a gennaio con un approccio diretto alla popolazione adulta sia maschile sia femminile. "Siamo l'unica area d'Italia a offrire gratuitamente la vaccinazione anti-Hpv a uomini fino ai 30 anni e donne fino ai 40 con l'obiettivo di coinvolgere tutta la popolazione in una campagna di immunizzazione senza precedenti", spiega Antonio Ferro, direttore Generale Apss di Trento. "Attraverso una campagna di comunicazione "a tappeto" che coinvolge anche i testimonial sportivi ed iniziative speciali, puntiamo a ridurre l'incidenza dei tumori collegati al Papillomavirus".