Tumori, l'importanza dei vaccini per i pazienti

Tumori, l'importanza dei vaccini per i pazienti

  • di Redazione
  • 22 Aprile 2025
  • Italia ed estero

Fondazione Aiom lancia per il secondo anno la campagna vaccinale per pazienti oncologici

Sono tanti, anzi tantissimi i pazienti oncologici che evitano di ricorrere ai vaccini. Basti pensare che il 36% si dichiara diffidente nei confronti della vaccinazione anti-influenzale e il 38% verso l’ anti-Sars-Cov-2. Eppure chi ha il tumore ha le difese immunitarie molto basse e ha, ad esempio, una probabilità più elevata del 40%, rispetto al resto della popolazione, di sviluppare il "Fuoco di Sant’Antonio", con conseguenze molto pericolose per il paziente. Anche il semplice virus dell'influenza stagionale può indurre a gravi complicazioni che però possono essere prevenute. Ecco perché riparte per il secondo anno "La Vaccinazione nel Paziente Oncologico", la campagna nazionale della Fondazione Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) realizzata col contributo non condizionante di Gsk.

Fondazione Aiom ha messo a disposizione il sito www.vaccininelpazienteoncologico.it , ha organizzato una massiva campagna social sui propri profili istituzionali e 10 tappe in diverse Regioni in cui si svolgeranno incontri con il coinvolgimento di oncologi medici, associazioni pazienti e figure del team multidisciplinare oncologico. Gli appuntamenti nascono con l'obiettivo di approfondire l’importanza della vaccinazione nei pazienti fornendo nozioni scientifiche. 

Come spiega Saverio Cinieri, Presidente di Fondazione Aiom: "Vogliamo sensibilizzare la comunità e diffondere informazioni cruciali riguardo la prevenzione di molte gravi complicanze . Il counselling vaccinale è uno strumento fondamentale di promozione della salute e l’oncologo medico deve svolgere il ruolo di facilitatore, consigliando correttamente l’assistito. Molti dei nostri pazienti esprimono forti timori che riguardano il possibile impatto dei vaccini sul cancro oltre che il potenziale effetto negativo sui trattamenti anti-tumorali. Oppure sono convinti che le immunizzazioni possano interferire negativamente su un organismo che è già impegnato nella sfida contro le neoplasie. In realtà i vaccini sono dei presidi sanitari assolutamente sicuri ed efficaci. Determinano grandi benefici a tutta la popolazione e in particolare a uomini e donne che vivono con una forma di cancro".

Nelle scorse settimane Aiom ha pubblicato le prime Linee Guida al mondo interamente dedicate alla vaccinazione del paziente oncologico. "Le patologie vaccino-prevenibili di spiccata rilevanza epidemiologica per la popolazione con un tumore sono l’influenza, il Covid, le infezioni da pneumococco e quelle da Herpes Zoster - spiega Angioletta Lasagna, Oncologa al San Matteo di Pavia e Coordinatrice delle Linee Guida Aiom sulle Vaccinazioni -. Quest’ultimo è comunemente chiamato Fuoco di Sant’Antonio e i nuovi casi d’infezione l’anno sono oltre 157mila in Italia. Provoca una malattia molto dolorosa, contraddistinta da bruciore e forti eruzioni cutanee e che può portare a gravi complicanze".

"L'incidenza della patologia è molto elevata nei primi 2 anni dopo la diagnosi di cancro. Nel paziente oncologico, rispetto al resto della popolazione, risulta maggiore prima dei 50 anni – conclude Lasagna -. Nelle persone immunocompromesse la disseminazione cutanea e viscerale causata dal virus può causare complicazioni anche mortali. Esiste però un vaccino "ricombinante adiuvato" che raccomandiamo fortemente ai nostri pazienti. Con le nuove Linee Guida forniamo a tutti i clinici indicazioni precise su tutti i vaccini e soprattutto sulle modalità e tempistiche di somministrazione delle immunizzazioni".

Serve un occhio di riguardo per la vaccinazione HPV, come spiega  Nicola Silvestris, Segretario Nazionale Aiom: "Tra le malattie prevenibili vi sono anche le infezioni da Hpv. Il Papilloma Virus provoca affezioni che tendono a ripresentarsi frequentemente nonché condilomi ano-genitali, verruche genitali e altri fastidiosi disturbi. Il vaccino è disponibile gratuitamente in Italia da diversi anni ma la popolazione più adulta, e quindi più interessata ai tumori, tendenzialmente non è mai stata immunizzata. L’anti-Hpv va quindi raccomandato ai pazienti e al tempo stesso promosso tra i giovani come strumento di prevenzione oncologica".

Il calendario di vaccinazioni per i pazienti dovrebbe essere programmato prima dell’inizio dei trattamenti oncologici, ma non sempre è un argomento che viene trattato con l’oncologo.