Tumori in aumento, quanto costa curarsi in Italia?
- di Redazione
- 19 Agosto 2024
- Italia ed estero
In Italia al momento ci sono oltre 3 milioni e 700 mila malati di tumore e il rischio di cancro aumenterà sempre di più nei prossimi anni.
Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Cancer condotta dagli scienziati dell’Università del Queensland, Australia, ci sarà nel mondo, nei prossimi 25 anni, in particolare un aumento di casi di neoplasie tra gli uomini. I maschi, spiegano gli esperti, sono generalmente associati a tassi di insorgenza e mortalità più elevati rispetto alle donne, per una serie di fattori, tra cui la mancata prevenzione, tra screening e controlli regolari, ma anche per via di caratterizzazioni fisiche diverse.
Uno studio pubblicato qualche giorno fa su The Lancet Public Health, condotto dagli scienziati dell’American Cancer Society, ha rivelato anche che l’incidenza di diverse forme di tumore è aumentata notevolmente nelle generazioni più giovani. In particolare, la Generazione X, cioè i nati tra il 1965 e il 1980, e i Millennials, cioè i nati tra il 1981 e il 1994, sembrano correre un rischio più elevato per ben 17 tipi di cancro.
L’analisi si basa sui dati di incidenza raccolti da oltre 23,6 milioni di pazienti con diagnosi di 34 tipi di cancro e sui dati di mortalità relativi a oltre 7,3 milioni di decessi causati da 25 neoplasie, per persone di età compresa tra 25 e 84 anni nel periodo dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2019. Informazioni ricavate rispettivamente dalla North American Association of Central Cancer Registries e dal National Center for Health Statistics.
Gli autori hanno osservato che, nei gruppi di nascita che si succedevano di 5 anni in 5 anni a partire dal 1920, i tassi di incidenza aumentavano progressivamente per 8 dei 34 tipi di cancro. In particolare, risultavano all’incirca doppi o tripli nel gruppo di nascita 1990 rispetto al gruppo 1955 per i tumori di pancreas, rene e intestino tenue, sia tra maschi che tra femmine.
Inoltre, i tassi di incidenza crescevano nei gruppi più giovani, dopo un calo nei gruppi più anziani, per 9 dei tumori restanti fra cui il cancro al seno, il cancro all’utero, al colon-retto, allo stomaco, alla cistifellea, e poi ancora ovarico, ai testicoli, anale nei maschi e il sarcoma di Kaposi sempre negli uomini. L’aumento del tasso di incidenza delle diverse neoplasie, nel gruppo nascita 1990 rispetto alla coorte con tasso di incidenza più basso, variava dal +12% per il cancro all’ovaio al +169% per quello all’utero.
La buona notizia di fronte a questo scenario è che evitare un tumore, attraverso stili di vita sani, è possibile. Come spiega Fondazione Aiom, che ha lanciato la nuova campagna "Tumori, scegli la prevenzione", in oncologia l’innovazione delle terapie sta portando ad un aumento del numero di persone che riescono a convivere con un tumore.
Il messaggio chiaro da passare, confermano gli studi, è che adottare alcune abitudini può ridurre significativamente il rischio di sviluppare molte gravi malattie.
Ma quanto costa curare un tumore in Italia? Chi paga? Il Sistema sanitario nazionale copre la gran parte delle spese per curarsi, compresi i costosissimi farmaci antitumorali. Nel 2022 si sono spesi 20 miliardi di euro per curare i malati di cancro, fra costi diretti di terapie, ospedalizzazioni, interventi chirurgici, esami, riabilitazione e costi indiretti.
Tuttavia, una parte sempre più rilevante di spese finisce per essere a carico dei pazienti. Secondo i dati pubblicati dalla seconda edizione dell’indagine "I costi sociali del cancro: valutazione di impatto sociale ed economico sui malati e sui caregiver" promossa dalla Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo) e realizzata da Datamining, in collaborazione con l’Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici (Aimac), l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e quello di Napoli (Fondazione Pascale), ogni paziente in Italia spende 1.841 euro l’anno per curarsi contro il cancro. In molti casi in altre città, a centinaia di chilometri da casa.
I soldi servono per esami diagnostici, visite specialistiche, terapie salvavita, ma anche trattamenti "extra" per così dire, come il supporto psicologico e nutrizionale, essenziali per combattere il cancro, migliorare la qualità della vita dei pazienti e aumentare i tassi di sopravvivenza. Tutte spese che contribuiscono a erodere il reddito delle famiglie. Una diagnosi di cancro può causare difficoltà economiche nel paziente e nella famiglia: è la cosiddetta tossicità finanziaria, che colpisce il 26% delle persone, cioè 1 malato su 4.
La voce che incide maggiormente sulle spese sostenute direttamente dai pazienti è quella relativa agli esami diagnostici, poi ci sono il costo dei mezzi di trasporto, le visite specialistiche successive alla diagnosi, l’acquisto di farmaci non oncologici e le spese per l’alloggio lontano dalla propria residenza.
Tra le spese più ingenti troviamo gli esami diagnostici con 259,82 euro (51,4% della spesa totale), a seguire i trasporti con 359,34 (45,1% della spesa totale) e le visite specialistiche post-diagnosi con 126,12 euro (28,9% della spesa totale).