Tumore ovarico, l’endometriosi può aumentare il rischio di quasi 20 volte
- di Redazione
- 5 Agosto 2024
- Italia ed estero
Da tempo gli esperti stanno investigando la correlazione fra l’endometriosi, una patologia che globalmente colpisce circa il 10% delle donne in età fertile, e il rischio di sviluppare il cancro ovarico.
Un ampio studio pubblicato su Jama, che ha coinvolto quasi 400 mila donne, di cui quasi 79 mila affette da endometriosi, ha fatto emergere che il rischio può quadruplicare in chi soffre di questa patologia, e può aumentare fino a 19 volte nei casi più gravi e a seconda del tipo di tumore ovarico preso in considerazione.
L’endometriosi è una patologia cronica che si verifica quando un tessuto simile al rivestimento dell’utero (l’endometrio) cresce al di fuori di questo organo. Ciò causa uno stato infiammatorio cronico e la possibile formazione di tessuto cicatriziale nelle zone interessate, che possono essere le ovaie, il peritoneo pelvico, l’intestino e la vescica (nel caso dell’endometriosi profonda) o, raramente, tessuti esterni alla cavità pelvica.
Le donne che soffrono di endometriosi tipicamente hanno dei dolori molto intensi al basso ventre durante la mestruazione e possono inoltre percepire dolore durante o a seguito dei rapporti sessuali. Alcune percepiscono dolore, sempre al basso ventre, durante la minzione o la defecazione. L’endometriosi può inoltre causare depressione, ansia e in alcuni casi infertilità.
Le cause di questa patologia sono al momento sconosciute, anche se esistono delle ipotesi, e non ci sono cure risolutive. Il trattamento è sintomatico ed è principalmente mirato a ridurre i dolori mestruali tramite l’assunzione di farmaci antidolorifici e antinfiammatori o di medicinali ormonali, come la pillola o altri tipi di contraccettivi.
Lo studio appena pubblicato è basato sui dati raccolti nello Utah Population Database, un archivio di cartelle cliniche dello Huntsman Cancer Institute, Stati Uniti. "È uno studio confirmatorio, perché sapevamo già da tempo che alcuni tipi di tumore ovarico riconoscono nell’endometriosi la loro lesione pre-cancerosa. Ma sono dei risultati rilevanti perché hanno riguardato quasi 79mila donne affette da endometriosi. Un numero importante, a conferma che questa patologia non va sottovalutata", ha commentato Domenica Lorusso, professoressa ordinaria di Ginecologia e ostetricia presso l’Università Humanitas di Milano.
Inoltre, lo studio ha per la prima volta differenziato il livello di rischio in base alla gravità dell’endometriosi. Dai risultati è infatti emerso che le donne affette da forme più gravi di endometriosi corrono un rischio 9,7 volte più elevato di sviluppare un carcinoma ovarico rispetto a quelle che non hanno questa patologia. Inoltre, per queste pazienti il rischio aumenta ulteriormente se si prende in considerazione solo un certo tipo di tumore ovarico, quello di tipo I.
"È qui che abbiamo riscontrato un aumento del rischio di 19 volte, paragonabile alla connessione tra fumo e cancro ai polmoni", ha spiegato Karen Schliep, che ha guidato lo studio ed è docente presso la School of Medicine dell’Università dello Utah (Stati Uniti).
La Dottoressa Lorusso ha sottolineato che è importante sottoporsi a controlli regolari presso centri specializzati per questa patologia. L’ecografia trans-vaginale è l’esame più adatto, ma è importante che venga effettuata da persone che si occupano di endometriosi ed ecografisti esperti nello studiare le masse ovariche: "L’ecografia è molto operatore-dipendente, chi la fa interpreta. E solo un occhio esperto è in grado di monitorare le masse endometriosiche e cogliere eventuali cambiamenti che possono indicare una cancerizzazione iniziale", ha confermato.
Inoltre, l’utilizzo di contraccettivi ormonali sembra avere dei benefici anche dal punto di vista preventivo: "Alcuni dati epidemiologici indicano che l’uso continuativo della pillola riduce il rischio di sviluppare il tumore ovarico. Quindi sicuramente l’estro-progestinico può aiutare non solo per il trattamento dei sintomi dell’endometriosi, ma, stante a questi dati, anche proprio per la prevenzione della malattia", ha sottolineato Lorusso.
"Stiamo cominciando a scoperchiare il vaso di Pandora sul cancro ovarico, una malattia di cui fino a pochissimo tempo fa non si sapeva niente, di cui non si parlava, mentre oggi è al centro di una grande rivoluzione. Sia per una maggiore conoscenza molecolare, perché siamo in grado di studiare e differenziare i tumori dell’ovaio l’uno dall’altro, sia per una maggiore conoscenza dei fattori clinici di rischio. E questo studio va in questa direzione. Le pazienti con endometriosi vengono a questo punto guardate con maggiore attenzione e saranno oggetto in futuro di studi mirati per la prevenzione del tumore ovarico", ha concluso.