Tumore dell'endometrio, un vaccino terapeutico la nuova frontiera
- di Redazione
- 15 Gennaio 2025
- Italia ed estero
Un vaccino terapeutico potrebbe risultare efficace per combattere il tumore dell’endometrio! Questo è quanto traspare da uno studio italiano condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore - Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma e pubblicato su Precision Oncology. Il tumore dell’endometrio è tra le neoplasie femminili più diffuse ed è l’unica in aumento: nel 2024 ha infatti registrato oltre 8.600 casi. In circa l’80% dei casi questa malattia viene scoperta in fase iniziale, grazie alla precocità dei sintomi, in particolare il sanguinamento atipico che porta le donne a fare dei controlli. Nonostante questo, anche la mortalità sta crescendo. Attualmente i trattamenti prevedono chirurgia, combinazione di chemioterapia e immunoterapia, e radioterapia.
Lo studio testerebbe l’efficacia di alcuni farmaci "costruiti" per insegnare al nostro sistema immunitario a riconoscere "parti" caratteristiche di un tumore, cioè proteine anomale (neo-antigeni) che vengono espresse solo sulle cellule malate.
La ricerca mostra che i tumori dell’endometrio che hanno un particolare difetto genetico (deficit del mismatch repair) condividono molti neo-antigeni con i tumori del colon e dello stomaco con lo stesso difetto genetico. Inoltre queste proteine anomale sono il bersaglio di un vaccino terapeutico già esistente - Nous-209 - che si trova nelle prime fasi di sperimentazione in pazienti con questi due tumori. Si tratterebbe dunque di ampliare la sperimentazione anche al cancro all’endometrio.
Il lavoro è durato due anni e ha coinvolto in tutto 35 pazienti con tumore dell’endometrio in fase avanzata e con il difetto del mismatch repair: "Abbiamo effettuato il sequenziamento del genoma tumorale di queste pazienti per andare a valutare le ricadute di questo difetto genetico, cioè la comparsa delle proteine anomale, ‘sbagliate’, frutto dei difetti genetici accumulati - spiega Elisa De Paolis, biologa molecolare della struttura di Genomica di G-SteP presso il policlinico e prima autrice dello studio - Queste proteine anomale non sono presenti nelle cellule normali, ma solo in quelle tumorali e possono fare da bersaglio per il vaccino costruito appunto contro questi neo-antigeni tumorali. Sfruttare a nostro vantaggio un difetto molecolare che accomuna diversi tumori e aver dimostrato che i difetti presenti nel tumore del colon o dello stomaco sono identificabili anche nelle pazienti con tumore dell’endometrio consente di poter ampliare l’utilizzo di questo vaccino anche alle donne con tumore dell’endometrio, che andrà testato in un prossimo trial clinico di fase I".
Nous-209 ha 209 nei-antigeni in grado di stimolare la risposta immunitaria. Secondo lo studio l’80% delle pazienti (28 su 35) presentava almeno un neo-antigene presente nel vaccino Nous-209 (16 in media, con un massimo di 45 neo-antigeni condivisi); complessivamente, sono stati identificati nei tumori di queste donne ben 163 diversi neo-antigeni presenti anche in Nous-209.
"Il difetto genetico di riparazione del mismatch è presente in circa il 30% delle pazienti con tumore dell’endometrio - sottolinea Francesco Fanfani, docente di Ginecologia presso l’ateneo romano, direttore dell’Unità Tumori dell’Utero del policlinico e principal investigator dello studio - Circa il 3% di tutti i casi, inoltre, si sviluppa nell’ambito di una sindrome di Lynch: nelle donne portatrici di questa sindrome eredo-familiare, il tumore dell’endometrio rappresenta proprio l’evento sentinella, cioè il primo tumore a insorgere. E ricordiamo che la sindrome di Lynch è più frequente della mutazione Brca, con una prevalenza nella popolazione generale di circa una persona su 300".