Tumore al seno, nel 2023 oltre 6000 volontari attivi nel territorio italiano
- di Redazione
- 19 Dicembre 2024
- Italia ed estero
Valore sociale pari a oltre 28mila giorni lavorativi all'anno
Europa Donna Italia (Edi), federazione di associazioni che tutela i diritti delle donne per prevenzione e per la cura del tumore al seno, ha pubblicato l’edizione 2023 dell’Analisi del Valore Sociale, il report che misura con numeri e dati il valore che le 190 associazioni della sua reta generano per il Servizio Sanitario e la collettività.
Si tratta della quinta edizione, è stata realizzata da Edi con il supporto metodologico di PwC Italia, grazie al supporto non condizionante di Daiichi-Sankyo, AstraZeneca ed Exact Sciences.
Quest’anno, per la prima volta, il Report è stato consegnato da una delegazione di Edi al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso di un incontro al Ministero. «Oggi rinnoviamo l’impegno comune nella lotta contro il cancro al seno, che rappresenta la patologia oncologica più diffusa nelle donne», ha dichiarato il Ministro Schillaci. «La nostra attenzione è massima dalla diagnosi alla cura, fino al follow-up. La rete italiana delle Breast Unit è considerata infatti un modello di eccellenza a livello europeo e garantisce diagnosi precoci, interventi chirurgici secondo gli standard più elevati e una presa in carico multidisciplinare. La prevenzione resta un fattore fondamentale e per questo siamo impegnati ad aumentare l’adesione ai programmi di screening e puntiamo ad allargare la fascia d’età della popolazione target, dai 45 ai 74 anni di età. La storia recente della lotta al cancro è costellata da grandi scoperte e segnata da formidabili passi avanti nelle prospettive di guarigione, sopravvivenza e qualità della vita dei pazienti. In questo percorso è stato e resta prezioso il contributo di associazioni come Europa Donna che ringrazio per l’impegno che da 30 anni porta avanti al fianco delle donne con il cancro alla mammella, anche con una particolare attenzione al tumore metastatico. Sono certo che insieme riusciremo a raggiungere altri importanti traguardi per la tutela della salute.»
Come si evince dal sito www.europadonna.it:
«L’analisi riporta numeri precisi che tratteggiano profili dettagliati: quasi 6.000 volontari attivi, con un’età media di 53 anni, prevalentemente donne (68%), spesso pazienti o ex pazienti (19%) che hanno prestato, solo nel 2023, 226.815 ore di volontariato nelle Breast Unit e sul territorio locale. Un numero che, riportato a una giornata feriale media di 8 ore, corrisponde a oltre 28.000 giornate lavorative: è come se una forza lavoro di circa 115 persone lavorasse gratuitamente, a tempo pieno, tutto l’anno, offrendo competenza e assistenza. Sono le proporzioni di un’impresa di medie dimensioni, che assiste pazienti (30.078), familiari e caregiver e raggiunge circa 90.000 persone che partecipano a eventi di sensibilizzazione organizzati sul territorio.»
La delegazione che ha incontrato il Ministero della Salute era composta da Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia, Loredana Pau, Vicepresidente, Corrado Tinterri, Direttore Breast Unit Humanitas e Direttore scientifico CTS, Comitato Tecnico-Scientifico, Europa Donna Italia; Annamaria Bianchi, specialista in radiodiagnostica e consulente dello Stato della Città del Vaticano nell’Area Senologica, Gaia Giussani, ESG Partner PwC Italia; Paola Cornero, Presidente dell’Associazione "Amiche per mano" di Bergamo ed Enza Marchica, Presidente dell’Associazione "Il Filo della Vita" di Catania, in rappresentanza delle oltre 190 associazioni di pazienti di tutta Italia che afferiscono alla rete di Europa Donna Italia.