Tumore al seno: la qualità di vita è “faticosa ma soddisfacente” per la metà delle donne
- di Redazione
- 17 Settembre 2024
- Italia ed estero
Secondo la metà delle donne colpite da tumore al seno che hanno risposto al sondaggio lanciato da Aiom, la qualità della vita è "faticosa ma soddisfacente".
Dalla survey, che ha coinvolto oltre trecento donne e che fa parte della campagna nazionale "Tumore del seno e qualità di vita" dedicata alla malattia in fase avanzata o metastatica, sono emersi anche altri elementi interessanti. Intanto, che il 9% delle intervistate ricorre al fai da te per affrontare e risolvere le problematiche quotidiane indotte dagli effetti collaterali dei trattamenti. Poi che il 63% si rivolge invece direttamente all’oncologo oppure all’infermiere, per il 19%, o al medico di famiglia per l’8%. Inoltre, solo il 26% delle donne ha avuto un confronto con lo psiconcologo, e di queste, 9 su 10 hanno giudicato il supporto ricevuto molto positivo. Ancora, appena il 32% delle pazienti giudica buona la qualità della propria alimentazione, il 20% ammette di fumare regolarmente e solo il 16% pratica regolarmente sport.
"La cura della paziente non può limitarsi a rimuovere o contenere la malattia. Deve anche mantenere, se possibile, una buona qualità di vita. Per questo la comunicazione medico-paziente è cruciale. Quando è caratterizzata da dialogo, empatia e capacità di ascolto, migliora la fiducia della paziente nelle cure e la sua aderenza al piano terapeutico", ha spiegato Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, associazione che tutela i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno.
La qualità di vita, ha sottolineato Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, "riveste un ruolo importante nella cura e nella gestione di tutte le patologie oncologiche. Molti studi hanno prodotto evidenze scientifiche rilevanti che dimostrano come sia un fattore positivo sia per la prognosi che per la sopravvivenza".
La campagna "Tumore del seno e qualità di vita" prevede webinar, attività sui social media, video pillole su AiomTv, web tv della società scientifica, con consigli utili degli esperti dagli oncologi agli psiconcologi. "Le principali terapie possono determinare effetti collaterali. Le pazienti lamentano problemi come perdita dei capelli, fatigue, nausea-vomito, emicrania, sbalzi d’umore, depressione e disturbi della sfera ginecologica e sessuale. Alla salvaguardia del benessere psicologico, sociale e fisico contribuiscono anche gli stili di vita. Sono fondamentali e vanno incentivati anche durante le cure, anche se questo non sempre avviene", ha evidenziato Alberto Zambelli, responsabile della Senologia oncologica dell’Humanitas University di Milano.
Purtroppo, come precisa D’Antona "pur essendo preziosi alleati per prevenire e contrastare gli effetti collaterali delle cure, attualmente non c’è molta conoscenza di questi aspetti da parte delle pazienti, anche perché non tutte le Breast Unit (strutture specializzate nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione psicofisica delle donne con la neoplasia mammaria al seno) le hanno adottate all’interno dei propri percorsi di cura".