Tumore al seno, al San Martino un protocollo salva-protesi

Tumore al seno, al San Martino un protocollo salva-protesi

  • di Redazione
  • 10 Luglio 2024
  • Italia ed estero

Per la prima volta in Italia è stato sviluppato nella Breast Unit dell'ospedale San Martino di Genova uno speciale protocollo ‘salva-protesi’ per consentire alle pazienti operate di tumore della mammella di mantenere sempre il volume del proprio seno, anche in caso di infezione della protesi.

A svilupparlo la dottoressa Simonetta Franchelli, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva, e il professor Andrea De Maria, infettivologo, sotto la supervisione del professor Piero Fregatti, chirurgo senologo referente dell’unità operativa clinica di Chirurgia senologica, struttura facente parte della Breast Unit del policlinico, coordinata dalla professoressa Lucia Del Mastro.

Grazie a questo protocollo, in caso di accertato, sospetto o probabile rischio di infezione la paziente viene sottoposta, con un unico intervento, alla rimozione e sostituzione della protesi, grazie alla possibilità di salvare, con una terapia antibiotica mirata pre e post-operatoria, la tasca protesica, per un tasso di successo terapeutico pari al 100%.

Monitoraggio e tempestività d’intervento i punti cardine alla base del protocollo, che prevede un’attenta sorveglianza della paziente operata con circa due accessi ambulatoriali settimanali nel primo mese post-operatorio e accessi una volta al mese nei successivi 6 mesi, fino ad estendere la sorveglianza delle pazienti anche ai 12 mesi successivi. Le complicanze infettive possono essere infatti precoci (entro i primi 2 mesi) o tardive (entro l’anno).

Per l’accesso al protocollo di salvataggio, resta tuttavia necessaria un’attenta valutazione clinica delle pazienti, che tenga conto del tipo di germe responsabile dell’infezione, del grado di compromissione dei tessuti locali e della possibilità di inserirsi senza creare ostacoli alle terapie oncologiche imprescindibili; passaggio indispensabile per confermare o meno la candidabilità all’intervento.