Prevenzione Tumore Ovarico: nuovo algoritmo per il marker CA125

Prevenzione Tumore Ovarico: nuovo algoritmo per il marker CA125

  • di Redazione
  • 22 Marzo 2017
  • Italia ed estero

Si chiama ROCA (Risk Ovarian Cancer Algorithm), è il nuovo algoritmo per valutare i livelli di CA125 nel sangue, una proteina le cui variazioni di concentrazione  nel tempo possono segnalare tempestivamente lo sviluppo del tumore alle ovaie.

Attualmente viene effettuato il test del sangue del marker tumorale CA125 che grazie a questo algoritmo potrebbe ridurre del 20% la mortalità. Questo nuovo metodo di screening si basa sulla determinazione seriale del CA125 a intervalli regolari.

Effettuato periodicamente sulla popolazione di donne coinvolte nello studio ha permesso l'individuazione del cancro ovarico nell’86% dei casi rispetto al metodo di screening convenzionale che identifica il cancro tra il 41 e il 46 per cento, ossia meno della metà.

Nasce tutto da una ricerca pubblicata recentemente dall’autorevole rivista inglese The Lancet che ha evidenziato i risultati scientifici emersi dal Collaborative Trial of Ovarian Screening Cancer, il più grande studio di screening del cancro ovarico condotto in Gran Bretagna con il coordinamento dell’University College London (UCL), con il coinvolgimento del Servizio Sanitario Inglese, di 13 centri in Inghilterra, Irlanda del Nord e Galles e con il supporto di 4 agenzie di finanziamento (Medical Research Council, Cancer Research UK, National Institute of Health Research, Eve Appeal).

Lo studio ha coinvolto 202.638 donne di età compresa tra i 50 e i 75 anni inizialmente sane le cui condizioni di salute sono state seguite per oltre 14 anni con l’obiettivo di controllare periodicamente i livelli del CA125

Ian Jacobs, professore onorario all’UCL e autore dello studio ha dichiarato: " La ricerca ha dimostrato che la diagnosi precoce con questo nuovo metodo di screening è possibile e può ridurre il numero delle morti di circa il 20%." Sono necessari tre anni per dimostrare definitivamente i benefici di questo algoritmo: " Ma i risultati conseguiti fino oggi - prosegue il Professore - fanno ben sperare nella lotta contro questo tumore ginecologico che ha la peggior prognosi nel mondo occidentale. Lo studio è stato inoltre molto utile per migliorare la nostra conoscenza della malattia. Poterla rilevare precocemente è fondamentale per far si che le pazienti abbiano le migliori opzioni di cura e che più donne possano sopravvivere."