L’olio d’oliva riduce il rischio di mortalità per tumore

L’olio d’oliva riduce il rischio di mortalità per tumore

  • di Redazione
  • 23 Luglio 2024
  • Italia ed estero

Gli studiosi della piattaforma congiunta Fondazione Umberto Veronesi-Neuromed hanno osservato che un consumo quotidiano di tre cucchiai di olio d’oliva si associa a un ridotto rischio di mortalità per tumore.

Lo studio, pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition, è stato realizzato da Piattaforma Congiunta Fondazione Umberto Veronesi- Irccs Neuromed, in collaborazione con la Clinica Mediterranea Cardiocentro di Napoli e l’Università Lum "Giuseppe Degennaro" di Casamassima (Ba), nell’ambito del Progetto UMBERTO per la prevenzione dei tumori.

Gli studiosi hanno analizzato i dati di quasi 23mila italiani, uomini e donne con età media 55,4 anni, partecipanti allo studio epidemiologico Moli-sani, che sono stati seguiti per oltre 12 anni e di cui erano disponibili dettagliate informazioni sui consumi alimentari. Si è osservato che un maggiore consumo di olio d’oliva è associato a tassi più bassi di mortalità non solo per le malattie cardiovascolari, ma anche per i tumori e per tutte le cause, indipendentemente dalla qualità complessiva della dieta.

Nello specifico, i partecipanti allo studio avevano un consumo medio di olio d’oliva di 23,3 grammi al giorno. Un maggiore consumo, pari o superiore a tre cucchiai al giorno (30 g circa) di olio di oliva, è risultato essere associato a una minore incidenza di tutte le cause di morte. Nel complesso, dall’analisi dei biomarcatori infiammatori, metabolici, cardiovascolari e renali, è emerso come il consumo più elevato di olio d’oliva abbia ridotto l’associazione con la mortalità per tutte le cause e per il cancro rispettivamente del 21,2% e del 13,7%.

Secondo gli studiosi, la riduzione di mortalità per tumore appare spiegata, seppure parzialmente, da un miglioramento del profilo di alcuni fattori di rischio tipicamente legati alle patologie cardiovascolari. L’ipotesi è che malattie croniche diverse come ad esempio tumori e infarto del cuore potrebbero condividere gli stessi fattori di rischio e gli stessi meccanismi molecolari.

Il nesso è ancora da approfondire, così come si potrebbe indagare su come si modifica l’effetto dell’olio d’oliva sulla salute umana in base al tipo di prodotto e al diverso contenuto di composti bioattivi, come i polifenoli. Gli autori dello studio sottolineano in ogni caso l’importanza di integrare l’olio d’oliva, un elemento centrale della dieta mediterranea, nelle abitudini alimentari quotidiane.