Il premio dell’American-Italian Cancer Foundation va alla psiconcologa Gabriella Pravettoni
- di Redazione
- 18 Novembre 2024
- Italia ed estero
Lo “Special Recognition Award”, conferito dalla fondazione istituita da Umberto Veronesi a New York, è stato assegnato per la prima volta a una psiconcologa
Gabriella Pravettoni è la prima psiconcologa a ricevere lo Special Recognition Award, il premio indetto dall’American-Italian Cancer Foundation, fondata a New York nel 1980 da Umberto Veronesi con l’obiettivo di costruire un ponte tra Italia e Stati Uniti per sostenere la ricerca contro il cancro. La Pravettoni è direttrice della Divisione di psiconcologia dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) e docente di Psicologia delle decisioni all’Università di Milano.
La Pravettoni nel 2023 ha portato in Italia il Congresso mondiale di psiconcologia. "La prospettiva psicosociale in oncologia si è sviluppata a partire dalla metà del secolo scorso negli Stati Uniti – spiega la docente - In Europa e in Italia, l’attenzione a questi aspetti ha preso corpo negli anni 70 e 80, a cui risalgono le prime pubblicazioni scientifiche di psiconcologia, a partire dai lavori di Jimmie Holland del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. Oggi il valore della psiconcologia a supporto del percorso terapeutico del paziente colpito dal cancro è consolidato perché, come ha sempre sostenuto il Professor Veronesi, non si può eliminare il tumore dal corpo, senza toglierlo anche dalla mente della persona".
Il 20% delle persone con tumore conosce la depressione e oltre il 50% sviluppa disagio psicologico, evidenzia l’esperta e aggiunge: "Uno studio olandese ha dimostrato che il disagio emotivo può influenzare negativamente la risposta alle terapie all’immunoterapia. È quindi fondamentale garantire il supporto psiconcologico, anche da remoto".
In Europa, però, solo il 37% dei Paesi stanzia un budget specifico da destinare alla psiconcologia .Ma in Italia, come spiegano Fondazione Aiom e le associazioni di pazienti, sulla carta lo psicologo dedicato all’oncologia è presente in circa la metà dei centri. "Nella realtà, invece, appena il 20% dei pazienti riceve effettivamente questo supporto - conclude Pravettoni - Per esempio, la norma che ha istituito in Italia le Breast Unit ha stabilito che all’interno dei team multidisciplinari siano inclusi gli psiconcologi, ma troppo spesso nei centri di senologia mancano professionisti strutturati, sostituiti da figure che lavorano con contratti precari o supportate da associazioni, fondazioni, enti del terzo settore. Vanno colmate quanto prima queste lacune, perché è importante che ogni persona, al momento della diagnosi e nelle diverse fasi della malattia, sia sottoposta a uno screening da parte dello psiconcologo per valutare il livello di disagio mentale".