Europa Donna chiede di allargare fascia d'età per screening mammografico
- di Redazione
- 17 Dicembre 2024
- Italia ed estero
Ampliare la fascia d’età per lo screening mammografico su tutto il territorio nazionale! E’ questa la richiesta della rete di Europa Donna Italia (il movimento che, da oltre trent’anni e di cui fa parte Mai Più Sole, tutela i diritti delle donne alla prevenzione e alla cura del tumore al seno).
Si tratta proprio di un appello, una lettera aperta al Ministro della Salute Orazio Schillaci e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, in cui si chiede che venga coperta dallo screening mammografico la popolazione femminile che va dai 45-74 anni, anzichè dai 50-69 anni, come previsto attualmente dal servizio sanitario nazionale. Una misura in via sperimentale, "in attesa dell’estensione del programma nazionale di screening mammografico", e per la quale si chiede lo stanziamento di 10 milioni di euro annui per il triennio 2025-2027.
Tra i circa 250 emendamenti della manovra finanziaria sottoposti all’esame della Commissione Bilancio alla Camera, figura proprio quello legato alla prevenzione del tumore al seno, il numero 58.012, che porta la prima firma del Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Ugo. Il motivo della lettera deriva dalla preoccupazione che l’emendamento in questione non venga approvato.
"Sebbene la prevenzione oncologica rivesta un ruolo centrale, la fascia di età a cui si rivolge lo screening per il tumore al seno garantito dal Ssn è limitata ai 50-69 anni", si legge nella lettera presentata : "Secondo il Piano Oncologico nazionale e in linea con le raccomandazioni europee, invece, essa dovrebbe essere ampliata dai 45 ai 74 anni, visto che questa patologia sta colpendo donne sempre più giovani. In virtù di queste indicazioni, alcune Regioni (Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Basilicata) si sono già fatte carico di questa estensione. Ma questo sta creando oggi una disparità inaccettabile tra le cittadine del nostro Paese, che si vedono offrire un trattamento diagnostico differente".
Il tumore al seno - ricorda la presidente di Europa Donna Rosanna D’Antona - è curabile se diagnosticato per tempo: "Per questo non è accettabile che non si investa in prevenzione per le cittadine, lasciando così fuggire vere opportunità di salvezza. La proposta di estensione dello screening garantirebbe all’Italia il rispetto delle Linee guida europee che ad oggi vengono disattese, come sottolineato anche nelle scorse settimane dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Europa Donna e tutte le pazienti che da oltre 30 anni rappresenta e supporta, si augura vivamente che una prima apertura di 10 milioni di euro per una sperimentazione uniforme in tutte le Regioni non siano per questo Governo un costo, ma un investimento nella vita".