Eleonora Giorgi: “Vorrei che tutti i giorni che mi rimangono fossero pieni di vita”
- di Redazione
- 13 Gennaio 2025
- Italia ed estero
"Vorrei che tutti i giorni, le settimane, i mesi , che mi rimangono fossero pieni di vita" così Eleonora Giorgi, che sta affrontando un tumore al pancreas, si racconta a Verissimo, in collegamento della sua abitazione. Purtroppo l'ultimo aggiornamento sul suo stato di salute non è dei migliori: "Voglio avere speranza, ma purtroppo la Tac ha raccontato che la malattia è molto progredita. Molto, molto, ha spiegato l’attrice e regista 71enne, sono davanti a un bivio. Sto valutando se intraprendere le cure palliative perché la medicina ti offre percorsi arginanti che però sarebbero intrusivi".
La Giorgi ha ripercorso con la conduttrice Silvia Toffanin gli ultimi 12 mesi di terapie e di convivenza con la malattia, ammettendo di aver avuto anche dei momenti di sconforto: "L'anno appena trascorso è stato spaventoso, ma allo stesso tempo il più bello della mia vita per il legame che si è creato con i miei figli e i miei affetti. Ho fatto tutti gli step nella medicina, è una situazione molto difficile. Ho paura di venire ospedalizzata per queste cure".
L’attrice e regista, citando Rita Levi Montalcini, ha spiegato il valore della vita : "Meglio aggiungere vita ai giorni, che non giorni alla vita. Vorrei che tutti i giorni - le settimane, i mesi - che mi rimangono fossero pieni di vita. Anche io ho i miei momenti di sconforto. A volte la notte piango, pensando ai miei figli e al mio nipotino Gabriele".
La diagnosi di tumore al pancraeas era arrivata a nei mesi conclusivi del 2023. Dopo diverse sedute di chemioterapia e un intervento chirurgico, che sembravano aver migliorato il quadro clinico si è poi aggravato negli ultimi mesi del 2024. È stata proprio lei ad annunciarlo a Verissimo lo scorso settembre: "La chemioterapia ha permesso di rimuovere il tumore principale, ma il cancro al pancreas crea una sorta di guaina che respinge le cure, e così il tumore si è allargato. Sono arrivate delle 'sorpresine': per tre mesi abbiamo cercato di abbatterle, ma ha funzionato parzialmente. Le metastasi si sono ingrandite".